Vomero, la fontana della discordia: «Tatafiore ci aiuti nel restauro»

Vomero, la fontana della discordia: «Tatafiore ci aiuti nel restauro»
La rimozione della fontana «Itaca» da via Scarlatti sta diventando un caso politico. Due le commissioni che si sono tenute ieri sul tema, la prima in Consiglio...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La rimozione della fontana «Itaca» da via Scarlatti sta diventando un caso politico. Due le commissioni che si sono tenute ieri sul tema, la prima in Consiglio comunale, presieduta da Elena Coccia, la seconda in Municipalità Vomero Arenella, presieduta da Stefania Sannino. Se nel corso della commissione cultura si è deciso di approfondire ulteriormente la questione in un prossimo incontro a cui sarà invitato il sindaco, l'assessore alla Cultura Nino Daniele e l'autore dell'opera Ernesto Tatafiore, nella Commissione Trasparenza della Municipalità sono state sentite le modalità di intervento da parte del perito Pietro Terracciano (che l'8 agosto ha eseguito la perizia adducendo lo spostamento per restauro e questioni di sicurezza), e del dirigente Fabio Pascapè del Servizio Patrimonio artistico e beni culturali della Direzione Centrale Patrimonio del Comune di Napoli.

 
L'obiettivo della Commissione Trasparenza della Municipalità era quella di far chiarezza su una procedura definita da più parti «anomala per data e per modalità». «Al dirigente comunale Pascapè abbiamo chiesto prima di tutto come si sono svolte le procedure, per poi sottolineargli che nella sua relazione ufficiale mancano alcuni documenti fondamentali: il dettaglio degli interventi che si vogliono eseguire in particolare quelli del restauro dell'opera del maestro Tatafiore (si parla di paraspigoli in plastica trasparente), cronoprogramma dei lavori di restauro e gli interventi sugli impianti idrico ed elettrico, e le spese dei lavori, sia l'importo che sapere se sono già a bilancio» precisa Sannino. Il dirigente ha chiarito che sarà sua premura fornire tutta la documentazione a breve.

Sebbene alcuni consiglieri municipali abbiano continuato a osteggiare il ripristino della fontana in via Scarlatti, Pascapè ha puntualizzato che «la fontana tornerà su quella strada, ma sarà probabilmente messa di lato». Del resto la delibera del 1999 vincola qualsiasi tipo spostamento in altre sedi, poiché il maestro Tatafiore ha donato l'opera alla città affinché fosse posta proprio in quella strada.

Il dirigente ha ribadito che nella fase di restauro «saranno coinvolti l'autore e Soprintendenza», entrambi, invitati, però erano assenti: il funzionario di zona Roberto Middione, così come Ernesto Tatafiore, che in una mail ha comunicato alla Commissione che non avrebbe partecipato alla seduta, per «i reiterati comportamenti lesivi, operati, dal Comune di Napoli, della mia immagine di artista e dell'opera fontana, arbitrariamente rimossa dal suo sito, senza che ne fossi stato informato».


Anche la presidente della Commissione Cultura Elena Coccia che ha esaminato la vicenda, si è chiesta «perché la fontanaè stata rimossa da via Scarlatti senza un'informazione e senza una motivazione adeguata». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino