«Che fine ha fatto Città della Scienza», si presenta il libro di Diletta Capissi

«Che fine ha fatto Città della Scienza», si presenta il libro di Diletta Capissi
«Che fine ha fatto Città della Scienza» Un giallo napoletano o una metafora del Mezzogiorno? - scritto dalla giornalista e sociologa Diletta Capissi e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Che fine ha fatto Città della Scienza» Un giallo napoletano o una metafora del Mezzogiorno? - scritto dalla giornalista e sociologa Diletta Capissi e pubblicato da Guida Editori - è un libro utile. Perché indaga e mette a fuoco le dinamiche che hanno portato all’esplosione prima e al ridimensionamento poi di una colossale struttura scientifica che aveva l’ambizione di essere un fiore all’occhiello del Sud.

L’interrogativo che sottende al volume, e cioè se si sia trattato «solamente» dell’incompiutezza, deludente ma in qualche modo occasionale, di un progetto oppure se sia stata ed è metafora del Mezzogiorno, conduce ad una doppia risposta affermativa. É stata l’una e l’altra cosa, con un intreccio di responsabilità a vari livelli, da quello scientifico a quello politico; di «stress» gestionale e intervento sindacale che hanno costretto alla resa quello che doveva essere e per molti versi è stato luogo e borgo dell’innovazione, centro di divulgazione scientifica con ossatura «museale» ma anche incubatore di tante startup di successo, esempio di valorizzazione di un’area paesaggistica straordinaria per troppa incuria e troppo tempo sciaguratamente lasciata a sé stessa.

Il libro, inoltre, approfondisce il profilo dei due fondatori di Città della Scienza, Vittorio Silvestrini e Vincenzo Lipardi, maestro e allievo, prima abbracciati nell’elaborazione e messa in opera della struttura e poi divaricati dalla finalità e dalla sua gestione.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino