Sigarette elettroniche, liquidi di tutti i tipi, dai gusti classici a quelli più assurdi, e, nuova arrivata, la “marijuana light”. Anche quest’anno...
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«Quello di oggi è un bel segnale di apertura – dice Antonella Panuzzo, presidente di UniEcig – c’è la presenza di numerosi stand nonostante siamo in un periodo non particolarmente felice per il vaping in generale. C’è una grande affluenza, sempre più gente si sta accostando alla sigaretta elettronica per smettere di fumare». «Questo mercato – commenta Umberto Roccatti, presidente di Anafe, l’associazione del settore che fa capo a Confindustria – ha degli aspetti molto problematici dovuti a una normativa che penalizza enormemente questo prodotto rispetto ad altri concorrenti. E’ un mercato importante, che si è sviluppato fino a raggiungere circa 30mila addetti, più di 3mila imprese tra piccole, micropiccole ma anche alcune rilevanti a livello internazionale, per un fatturato di circa 300milioni. C’è un periodo travagliato per una legge che ha sovraccaricato di imposizioni fiscali il prodotto, che è stato oggetto di ricorsi in varie sedi. Ciò ha portato di fatto a una paralisi per i produttori per lo sviluppo internazionale e congelato lo sviluppo fisiologico di questo settore che, se non vengono cambiate le normative, rischia il collasso. Non è vero che siamo contro le tasse, vogliamo fare la nostra parte, ma in Europa la sigaretta elettronica non è tassata, anzi viene vista come strumento riduzione del rischio».
Tra i vari stand, quest’anno, sono comparsi anche i produttori della “marijuana light”, quella liberamente vendibile, che non ha effetti psicotropi. Si ottiene facendo una sorta di “selezione al contrario”, in modo da arrivare ad una percentuale di thc quanto più bassa possibile. «E’ importante fornire un fiore di altissima qualità, per avere un sapore migliore per il consumatore finale – spiega Alfredo Burgoni, uno dei produttori – il nome di “marijuana light” in realtà non è corretto. Questo è un prodotto diverso ed è importante fare una distinzione tra la cannabis e quello che invece è di libera vendita. Questi fiori non hanno nessun effetto stupefacente, quindi non interessa a chi di solito consuma marijuana». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino