L'Osservatorio celebra Galileo nel giorno della sua nascita: scienza, musica e stelle.

L'Osservatorio celebra Galileo nel giorno della sua nascita: scienza, musica e stelle.
«In un anno di grandi ricorrenze per il nostro Osservatorio e in generale per gli studiosi del cielo, non poteva mancare una serata dedicata a chi per primo ci ha insegnato...

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«In un anno di grandi ricorrenze per il nostro Osservatorio e in generale per gli studiosi del cielo, non poteva mancare una serata dedicata a chi per primo ci ha insegnato a leggere con occhi di scienziati questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi»: le parole di Marcella Marconi, direttrice dell’Osservatorio di Capodimonte, parlano di scienza ma hanno anche un sottofondo sentimentale. Sottofondo dovuto probabilmente dalla passione per la speculazione scientifica, ma pure al tema – perché se si parla di cielo e di stelle, facile illanguidirsi. 


E allora, questa serata dedicata dall’Osservatorio a Galileo Galilei – per celebrarne i 455 anni dalla nascita – sarà interessante per tutti, per gli addetti ai lavori e per i semplici appassionati. 
L’appuntamento è per oggi venerdì 15 alle 20.30, con “Galileo e la nuova astronomia” (l’ingresso è libero, ma bisogna prenotarsi su https://www.collettiamo.it/biglietto/mmz2xpl2) – che prevede conversazione, musica e osservazione. 

Massimo Dall’Ora – ricercatore a Capodimonte e tra coloro che hanno lavorato al progetto Vst, per il telescopio napoletano di nuova tecnologia che si trova oggi all’osservatorio Eso in Cile – parlerà di come “innovazioni tecnologiche in campo astronomico, dai grandi telescopi terresti fino a quelli spaziali e al futuristico telescopio a tasselli dell’Eso di 39 metri di diametro, segnino traguardi straordinari nella comprensione dell’universo”. 
A seguire, l’intervento musicale «Galilei. Infiniti novi mondi», ispirato al Galilei uomo e al Galilei scienziato, che si arricchisce anche di immagini e suoni elettronici. Ma a illustrarlo è l’autore di musica e libretto, Federico Bonetti Amendola: «Si tratta di un’opera di teatro di narrazione musicale che rievoca alcuni eventi per me salienti della vita di Galileo, scienziato e uomo» – eventi che vedono il protagonista assalito dai ricordi, cieco, solo, ma avvolto e rassicurato dalla scienza, dall’universo, dalla capacità di vedere oltre. 

Come anticipato, ci sarà anche modo di guardare il cielo – momento sempre suggestivo. E così, la serata si concluderà ai telescopi: guidati dagli astronomi di Capodimonte, in collaborazione con l’Unione astrofili napoletani, si osserveranno la luna e le stelle.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino