Rinnovare la “presenza” di un’opera d’arte, tra le più amate della cultura italiana, e ricordare un grande giurista, maestro del pensiero libero e...
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Il primo dei due appuntamenti che la Fondazione Premio Napoli organizzerà nell’ambito di “Napoli Città Libro”, intitolato “Gli occhiali del giurista e le lenti della letteratura: il pensiero di Massimo Nobili”, è previsto per giovedì 24 maggio alle ore 17.00 nella Sala Biblioteca 2 di San Domenico Maggiore. Sarà un incontro in ricordo del professor Massimo Nobili, scomparso nel 2016 all’età di 71 anni, a partire dal suo saggio “L’immoralità necessaria. Citazioni e percorsi nei mondi della giustizia” (Il Mulino, 2009), in cui riunì la sua lunga esperienza di avvocato, giudice e ordinario di procedura penale. Fin dal suo fondamentale lavoro “Il libero convincimento del giudice”, Nobili si è sempre distinto nel panorama giuridico e in quello intellettuale tout court come una forte voce critica, spesso isolata, pronta a cogliere la fallacia di idoli, slogan e inganni come la “mediaticità” dei processi, la cultura della “vittimologia”, i rischi di una società “giudiziaria” animata da istanze punitive e vendicative.
All’incontro, introdotto da Domenico Ciruzzi, interverranno Ennio Amodio, professore emerito di Procedura penale dell’Università degli Studi di Milano, Bruno Cavallone, già ordinario di Diritto processuale civile dell’Università degli Studi di Milano, Alfredo Guardiano, consigliere della Corte di Cassazione, Gianni Melillo, procuratore capo della Procura della Repubblica di Napoli, e Sergio Moccia, docente di Diritto penale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Concluderà l’avvocato Vincenzo Siniscalchi, già componente del Consiglio Superiore della Magistratura.
Il secondo appuntamento, dal titolo “L’infinito 200. Una poesia”, sarà dedicato alla celebrazione del bicentenario della più celebre opera di Giacomo Leopardi. Se ne parlerà venerdì 25 maggio alle ore 16.00 nella Sala Biblioteca 1 di San Domenico Maggiore con i vincitori del Premio Napoli 2017: Davide Rondoni, ideatore dell’iniziativa, Donatella Di Pietrantonio e Giuseppe Montesano, introdotti da Domenico Ciruzzi. Condurrà la giornalista Ida Palisi. L’idea di festeggiare i duecento anni di una poesia come “L’infinito” nasce da uno sguardo sull’era contemporanea, spesso soffocata da alcuni aspetti che, seppur importanti, rischiano di prendere il sopravvento sui veri bisogni dell’uomo: l’economia, il successo, la riuscita nel lavoro e nella vita. Di fronte a questo, “L’infinito” ci ricorda che siamo limitati ma aspiriamo a ciò che limiti non ha, desideriamo quell’infinito senza il quale continuiamo a sentirci incompleti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino