In principio è la Napoli-Portici: inaugurata il 3 ottobre 1839 da Re Ferdinando II di Borbone, è lunga poco più di sette chilometri. Seguono negli...
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Le ferrovie sono al centro di eventi cruciali per il nostro Paese. E’ il treno ad accompagnare le truppe italiane al fronte durante la Prima Guerra mondiale e a portare la salma del milite ignoto da Aquileia a Roma. Mussolini “marcia” su Roma usando il treno. Hitler visita il nostro Paese arrivando alla stazione Roma Ostiense. L’Italia esce a pezzi dalla Seconda Guerra mondiale: la sua rete ferroviaria è devastata. Ma il Paese si riprende e in poco più di dieci anni dà vita ad un boom economico senza precedenti. Uno degli interpreti principali di questo cambiamento è ancora il treno, che porta gli italiani in vacanza e gli emigrati dal Sud alle città del Nord.
Il treno è al centro anche di fatti apparentemente minori ma che eserciteranno un impatto notevole sulla vita quotidiana. Con il treno nascono nuovi gusti e nuove abitudini. Luoghi e persone vengono connessi ad una velocità mai vista prima. L’aspetto delle città e delle campagne, persino gli abiti e le ricette: tutto viene influenzato e a volte stravolto dal “mostro di ferro”.
L’introduzione degli orari di partenza e arrivo impone l’orologio da taschino come oggetto irrinunciabile per non arrivare tardi in stazione. Le sorelle Giussani realizzano il fumetto Diabolik in formato tascabile come lettura per i pendolari.
Queste e tante altre curiosità saranno svelate nei cinque episodi, durante i quali il pubblico di History avrà la possibilità di percorrere il nostro paese, dal Friuli alla Sicilia, su treni d’epoca, che prevedevano ancora la terza classe con i suoi sedili rigorosamente in legno, condotti da locomotive a vapore e sfreccianti su tratte ora in disuso ma all’epoca frequentatissime.
Ad accompagnare gli spettatori due conduttori d’eccezione: Beppe Severgnini, scrittore e giornalista, direttore di 7 (settimanale del Corriere della Sera), e Raffaele di Placido, divulgatore storico-scientifico e autore televisivo, che saranno affiancati dal Direttore Generale della Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane, l’ingegnere Luigi Cantamessa.
Un viaggio reso possibile proprio dalla Fondazione che ha messo a disposizione in esclusiva il suo incredibile e, in gran parte, inedito archivio: foto d’epoca, filmati istituzionali e cinegiornali realizzati dalle stesse FS nel corso del secolo scorso.
La fototeca dell’archivio va dagli anni ’30 ai giorni nostri e comprende, tra le altre cose, 350.000 foto analogiche, 170 album di stampe e 500.000 immagini digitali, mentre la cineteca ripercorre le attività delle Ferrovie dello Stato dal 1949 agli anni ’90 e contiene 3.000 pizze in pellicole 16mm e 35mm in b/n e a colori, e circa 3.500 cassette U-matic e BVU, Betacam SP e derivati, DVCam, fino al nativo digitale in HD per uno sviluppo complessivo di 145 metri lineari di materiale posseduto.
Si tratta di un’immensa mole di immagini che non è semplicemente una finestra sulla storia dello sviluppo della rete ferroviaria del nostro Paese, ma rappresenta un immenso affresco della società italiana.
Oltre agli archivi, Fondazione FS ha messo a disposizione il suo enorme parco di rotabili storici, il più grande d’Europa, di ogni genere ed epoca e le numerose maestranze in servizio nei principali hub manutentivi.
L’Italia del treno è realizzata da Stand By Me per A+E Networks Italia. La regia è di Paolo Malizia, che ne è l’autore insieme a Tommaso Vecchio. Simona Ercolani è produttore creativo, mentre Fabrizio Forner è produttore esecutivo.
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Il Mattino