Passeggiando ad Anacapri, un percorso archeologico a cura di Apragopolis

Passeggiando ad Anacapri, un percorso archeologico a cura di Apragopolis
Si terrà sabato 19 settembre, alle 10.30, con partenza da Piazza Cerio ad Anacapri il percorso storico archeologico “Passeggiando ad Anacapri”....

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Si terrà sabato 19 settembre, alle 10.30, con partenza da Piazza Cerio ad Anacapri il percorso storico archeologico “Passeggiando ad Anacapri”. L’itinerario a cura dell’Associazione Apragopolis si inserisce nell’ambito della rassegna “Terra d’Anacapri, patrimonio, teatro e letteratura” a cura dell’assessorato alla cultura di Anacapri, guidato da Manuela Schiano, col finanziamento della Città Metropolitana di Napoli.

 

Il tour insisterà sui ruderi romani di epoca imperiale di villa Damecuta e sarà guidato dagli archeologi dell’associazione Apragopolis, Rosaria Perrella e Giancarlo Di Martino. Il percorso sarà animato con incursioni teatrali a cura di Mario Staiano.
Secondo la tradizione villa Damecuta fa parte delle 12 ville fatte costruire a Capri per volontà  dell'Imperatore Tiberio, anche se alcuni studiosi la fanno risalire già all’epoca di Augusto.
Insieme a Villa Jovis e a Palazzo a Mare formano una schiera di strutture poste ad altezze differenti e che offrono una visione globale del Golfo di Napoli che si estende da Ischia a Punta Campanella.

La visita toccherà gli ambienti in opus reticulatum, l'ambulatio costituita da una loggia pavimentata in cocciopesto e sarà incentrata su un percorso archeologico che guarda il legame imprescindibile del luogo tra architettura e natura. I resti della Villa Damecuta furono portati alla luce nel 1937 per volere di Axel Munthe, un ricco medico e scrittore svedese che commissionò i lavori all'archeologo Amedeo Maiuri. Ad opera degli scavi che ne seguirono, oggi è possibile vedere la villa allo stato attuale, da cui si evince che doveva essere ricca di pavimenti in marmo, stucchi e adorna di opere d’arte.

Situata all'estremità ovest della villa imperiale, a 151 metri sul livello del mare, emerge la Torre di Damecuta che fu costruita al tempo delle invasioni dei corsari saraceni nel XII secolo e usata poi come fortino dagli inglesi durante la guerra contro i francesi nel periodo borbonico. Tra i reperti qui ritrovati ci sono un'iscrizione sepolcrale in greco, colonne in marmo verde, una colonna di cipollino egizio con capitello e base. La cenere ritrovata sulle mura della loggia è la prova che la villa fu danneggiata dalla terribile eruzione del 79 d.C. del Vesuvio che distrusse Pompei ed Ercolano. Segue poi un vestibolo e da un terrazzino con belvedere mozzafiato.


Le rovine di Villa Damecuta sono immerse, infatti, in una graziosa pineta dove è sempre piacevole fare una passeggiata
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Il Mattino