Sette giorni di «Viaggi temporali» con il cinema di Tam Tam Digifest

Continua la rassegna diretta da Giulio Gargia

Sette giorni di «Viaggi temporali»
Sette giorni di proiezioni per la rassegna di cinema Tam Tam Digifest, tema di questa edizione: “Viaggi temporali – le fabbriche dei nuovi futuri”. Fino al 18...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Sette giorni di proiezioni per la rassegna di cinema Tam Tam Digifest, tema di questa edizione: “Viaggi temporali – le fabbriche dei nuovi futuri”. Fino al 18 dicembre si viaggerà nel tempo nelle sale del Teatro Civico 14 di Caserta, dell’Art Garage di Pozzuoli, del Coffee Brecht di Napoli e del Piccolo Teatro del Giullare di Salerno grazie alla selezione di film della rassegna diretta da Giulio Gargia, in collaborazione con Compagnia del Giullare, Associazione Articolo 21, Associazione Gea, e con il contributo della Film Commission Regione Campania e dell’assessorato Turismo e Spettacolo della Regione Campania.

Il “viaggio nel tempo” è uno dei grandi classici del cinema, emerge in continuazione dai grandi blockbuster hollywoodiani come “Ritorno al futuro” a “Terminator”, da “X Men” a “Star Trek”, fino al recentissimo “Edge of Tomorrow” che declina in un wargame infinito il loop temporale di “Ricomincio da capo”, altro classico spesso citato e da noi replicato in versione nostrana con “È già ieri” di Antonio Albanese.

La rassegna vuole porre l’attenzione sul “sentiment” che si sta facendo strada nella vita di tutti i giorni: la percezione sociale che vede il presente come una minaccia, oppresso da pandemie, nuove guerre, crisi economiche e rapido degrado dell’ambiente, e si rifugia perciò in soluzioni che prevedono un “altro tempo”.

Ormai il mondo presenta un “errore di sistema” che non può essere risolto qui ed ora, ma solo altrove e fuori dal presente. Per questo oggi si pensa alla narrazione dei viaggi nel tempo come ad una “fabbrica di nuovi futuri”, una direzione che aiuti a superare gli ostacoli di un presente che sembra ormai compromesso. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino