Teatro Cortese, in scena «Silvia ed i suoi colori» di Agostino Chiummariello

Teatro Cortese, in scena «Silvia ed i suoi colori» di Agostino Chiummariello
Si riparte al Teatro Cortese, dove, dopo lo stop firmato Covid-19, venerdì 4 febbraio sarà di scena «Silvia ed i suoi colori», il secondo lavoro della...

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Si riparte al Teatro Cortese, dove, dopo lo stop firmato Covid-19, venerdì 4 febbraio sarà di scena «Silvia ed i suoi colori», il secondo lavoro della rassegna «Tradimenti» dedicata alla drammaturgia dell'autore napoletano Roberto Russo, ispirato al dramma della vittima innocente della camorra Silvia Ruotolo. Dopo il successo de «Il Tempo Supplementare», lo spettacolo con Francesco Maria Cordella e Irma Ciaramella che ha inaugurato la rassegna diretta artisticamente da Giuseppe Giorgio, con il secondo appuntamento in cartellone, il pubblico potrà assistere alla prova della coppia formata dall'attore e regista Agostino Chiummariello e dall'attrice Francesca Stizzo con una messinscena ricca di sentimenti, spunti sociali e umana poesia.

«L'atto unico - ha spiegato l'autore Russo amico d'infanzia di Silvia Ruotolo - rappresenta un gesto di amore e di speranza, due concetti strettamente legati perché l’unica speranza per superare il dolore è l’amore che tiene in vita». In scena nel teatro dei Colli Aminei, per la prima volta dopo il debutto all'Orto Botanico del 2016, «Silvia ed i suoi colori» con Chiummariello che impersona lo stesso autore Russo e la Stizzo nei panni di Silvia, porterà in scena un terribile spaccato sociale e umano su di una terra meravigliosa e terribile al tempo stesso.

«L’11 giugno del 1997- scrive Russo nelle sue note - a Napoli, Silvia Ruotolo di 39 anni, cade, vittima innocente, durante un regolamento di conti fra due clan camorristici. Silvia tornava a casa, con suo figlio che aveva appena prelevato da scuola. Questa è la cronaca. Fredda. Succinta. Silvia è stata una mia amica di infanzia. Ho immaginato di incontrarla oggi, nuovamente, e di ripercorrere con lei, attraverso il gioco del Teatro, la nostra infanzia, i nostri primi turbamenti, le nostre gioie infantili, i distacchi, l’inserimento nel mondo dei grandi.

“Silvia ed i suoi colori” è un atto di amore e di speranza che travalicano il dolore. E nell’amore che lega me, lei, i nostri anni da ragazzi e tutti i nostri ricordi, c’è anche la nostra terra a volte matrigna, ma sempre madre e fonte di ispirazione per tutto ciò che siamo stati e che saremo». 

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Il Mattino