Napoli, al San Carlo si fa formazione su mare, alimentazione, intelligenza artificiale

Il Massimo napoletano ospita una masterclass in collaborazione con Marevivo e Federico II

L'invito al masterclass
Magari per mostrare di non navigare in cattive acque, il teatro San Carlo ospita un convegno di formazione che mette al centro i temi della sostenibilità marina;...

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Magari per mostrare di non navigare in cattive acque, il teatro San Carlo ospita un convegno di formazione che mette al centro i temi della sostenibilità marina; ma anche sulle nuove tecnologie applicate all’alimentazione e sull’intelligenza artificiale in relazione alla medicina.

Venerdì 22 settembre dalle ore 10 alle ore 13, all’interno del progetto di formazione sostenuto dall'ANPAL per i lavoratori del teatro, la sala del Lirico di Napoli accoglie masterclass tenute dalla presidente di Marevivo Rosalba Giugni, il presidente della fondazione “Anton Dhorn” Ferdinando Boero, il docente di Trasformazione Digitale dell’università Federico II Alex Giordano e da Leopoldo Angrisani, ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche dello stesso ateneo. Tre gli interventi in cui articola la mattinata di lavori: “OONLYONE: One Planet, One Ocean, One Health” tenuto da Giugni e Boero, “FOODSYSTEM 5.0: Agritech, Dieta Mediterranea, Comunità” a cura di Giordano e “L’intelligenza artificiale in medicina: futuro o realtà” il cui relatore è Angrisano.

 

«L’apertura dell’iniziativa alle scuole della Campania che desiderano partecipare - afferma il sovrintendente del teatro Stéphane Lissner - vuole essere un gesto significativo verso la sensibilizzazione dei giovani sulle questioni cruciali legate all’ambiente, all’alimentazione e alla tecnologia.  Mi sento fortemente impegnato nell'assicurare che il Teatro di San Carlo non sia solamente un luogo di eccellenza artistica, ma anche un esempio tangibile di impegno ambientale». 

Annunciata, infatti, la partecipazione degli studenti dei licei napoletani "Gian Battista Vico", "Tito Lucrezio Caro", "Galileo Galilei", "Margherita di Savoia" e il "Miranda" di Frattamaggiore. Dichiara il direttore generale del Massimo Emmanuela Spedaliere: «Il corso è stato progettato per dotare il nostro personale di competenze e conoscenze cruciali per ridurre il nostro impatto ambientale. Impareremo ad adottare pratiche più sostenibili nella gestione quotidiana del teatro, nella produzione degli spettacoli, e nell'interazione con il nostro pubblico. Vogliamo essere un faro di sostenibilità nel mondo delle arti, dimostrando che la cultura e l'ecologia possono andare di pari passo».

 

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Il Mattino