Linee, forme e volumi negli ultimi quarant’anni della sua produzione artistica: titolo e contenuto della retrospettiva che il gallerista napoletano Alfonso Artiaco ha...
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Testimoni della longeva amicizia tra i due, le maestose opere in mostra, per lo più wall drawing e disegni, indagano nel rapporto dell’artista con l’Italia sin dalle sue prime visite negli anni ’60 tra Roma, Torino e Milano o l’incontro a Napoli con Lucio Amelio nel ’75 fino a quello con Artiaco a fine anni 80: isometrie, architettura immersiva e nuovi materiali, queste le parole chiave.
Nel clima urbano dell’estate settembrina l’opening qualche sera fa ha convocato addetti ai lavori nell’arte e la comunicazione, registrando una folta partecipazione di curatori, collezionisti, giovani professionisti (non solo dalla scuderia Artiaco) e media.
Ricco il parterre che ha gremito le sale: gli artisti Darren Almond, Mariangela Levita, Raffaele Lopez, Lucia Ausilio, Perino & Vele, i collezionisti Andrea Abbamonte, Enrico Soprano, Roberto Buonanno, Stefano Boccieri, Franco Tuccillo, direttori Andrea Villani, Angela Tecce, Gino Metafora, poi Emanuela Spedaliere, Danilo Ambrosino, Gino Solito, Tullia Gargiulo, Luciano Romano, Giovanna e Paolo Lubrano. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino