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Il giovedì santo lega la città di Napoli a un'antica tradizione culinaria che prevede la preparazione della nota zuppa di cozze. È per questo che oggi, giovedì 1 aprile, ha preso forma una sentita iniziativa di solidarietà: gli operatori del Caan (il più grande centro agroalimentare del Mezzogiorno) hanno devoluto 100 quintali di prodotti freschi alla Mensa sociale della parrocchia Santa Lucia a mare di Napoli. Il fresh food donato in beneficenza include oltre 100 kg di cozze, polpi, frutta e verdura; una fornitura ricca e abbondante che ha consentito la preparazione del tipico piatto napoletano diretto a clochard e persone che vivono in condizioni d'indigenza. «Non è la prima volta che il Caan si distingue per iniziative solidali - commenta il presidente Carmine Giordano - ma nell’attuale contesto emergenziale, in cui anche i nostri operatori, per effetto dello stop imposto a bar e ristoranti, hanno subìto importanti perdite, è un gesto che assume una rilevanza ancora maggiore». Anche la cooperativa CNL ha partecipato donando cento kit contenenti frutta e verdura di stagione.
La parrocchia Santa Lucia, gestita da padre Giuseppe Carmelo, vede ogni giorno il parroco in prima linea, insieme ai suoi volontari, per garantire un piatto caldo a circa cento persone che vivono in condizioni di disagio socio-economico. Il parroco commenta l'iniziativa di oggi: «Siamo grati a Dio per tanta abbondanza e generosità. È una giornata speciale perché un gruppo di amiche, amici, e donatori, hanno voluto offrire un pasto particolare ai nostri fratelli che sono alla ricerca di un gesto d'amore che porti con sè il sorriso e il calore umano.
Dalle prime ore di questa mattina i volontari di Società per Amore (Spa) si sono recati presso la chiesa per cucinare il tradizionale piatto del giovedì santo. Sono stati puliti chili e chili di cozze che, da come racconta uno dei cuochi, sono di qualità eccelsa. Si è seguita la tipica ricetta antica di Napoli: il rosso del pescatore, cozze, vongole, gamberi, polpo, prezzemolo e fresella bagnata. «Noi cuciniamo con il cuore, come se stessimo a casa nostra» racconta uno dei cuochi di Società per Amore. Stefano Cimaglia, volontario di Spa, è tra i presenti per donare il suo contributo e dichiara: «Siamo un grande gruppo, circa 150/200 persone, e ognuno dà quello che può: è una catena umana che non si ferma mai».
A mezzogiorno in punto suonano le campane della chiesa e il parroco, insieme ai volontari, distribuisce il pasto caldo alle persone che hanno atteso in fila vicino i gradini della parrocchia. Il momento delicato, dettato dalla crisi pandemica, grava e accentua le difficoltà quotidiane di numerose famiglie, ma l'umanità degli operatori di oggi, che hanno concretizzato in azioni il loro contributo, regala speranza e forza; un gesto benefico che ha sicuramente donato una Pasqua più serena a chi è meno fortunato.
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