Nate per devozione, le edicole votive ebbero a un certo momento anche una funzione pratica: nel Settecento, durante il regno di Carlo III di Borbone, ne fu infatti sostenuta la...
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E oggetto, oggi, di una nuova interpretazione, un nuovo uso che in qualche modo attualizza quello di un tempo: illuminare, per allontanare la criminalità, e per distribuire alternative e sapere.
Viene presentata ufficialmente questo sabato (il giorno 28, alle 11) e si chiama “Vicolo della cultura”, l’iniziativa messa in campo da “Opportunity” – onlus che opera nel rione Sanità, dove gestisce dei beni confiscati alla camorra, divenuti un punto di riferimento per tanti cittadini, che vi trovano assistenza legale, medica e psicologica; uno spazio pure dove organizzare corsi di teatro e letture di favole per bambini.
A rendere tutto questo possibile anche il sostegno di Caffè Toraldo, e quello dei club Round Table, Rotaract Napoli e Rotaract Napoli Ovest.
Ma veniamo all’iniziativa in questione, perché dal bene che ha sede in via Montesilvano, nel cuore più interno della Sanità, “Opportunity” ha deciso di uscire e allargare il proprio raggio d’azione, rendendo accogliente e colorata anche la strada, e ribattezzandola appunto “vicolo della cultura”.
Così, ecco le pareti allegre, le opere di street art, i dipinti raffiguranti Massimo Troisi e Pino Daniele, Sofia Loren e Totò – napoletani illustri, esempi creativi, volti familiari che hanno contribuito a diffondere una immagine positiva della città.
E poi, le edicole che – reinterpretate anche architettonicamente – illumineranno con le parole, con i libri, rendendo la strada una biblioteca all’aperto.
Il progetto sarà inaugurato, come detto, questo sabato – quando ci saranno l'esibizione di Putéca Celidònia tra i balconi e quella della ScalzaBanda; e quando sono attesi scrittori come Lorenzo Marone e Maurizio de Giovanni, che doneranno alcune loro opere. Presente anche Marco Forconi, consigliere comunale di Montesilvano delegato dal sindaco a rappresentare il comune abruzzese.
Poi, si spera che questa propositività possa diffondersi ancora di più, tracimare nelle strade vicine, e arrivare lontano. Perché è innegabile che lo strumento per rendere questo mondo migliore, per recuperare una umanità e una civiltà che sembrano rarefarsi sempre più, è quello dell’istruzione, del sapere, della cultura. E anche della condivisione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino