Ballottaggi, allarme brogli alle urne

Ballottaggi, allarme brogli alle urne
Minaccia di un astensionismo elettorale record, ma anche massima allerta delle forze dell’ordine sul voto sicuro, in alcune cittadine delle sei al ballottaggio: Arzano,...

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Minaccia di un astensionismo elettorale record, ma anche massima allerta delle forze dell’ordine sul voto sicuro, in alcune cittadine delle sei al ballottaggio: Arzano, Bacoli, Melito, Sant’Antimo, Somma Vesuviana, Torre Annunziata. 

Da un lato preoccupano i dati precedenti sul secondo turno di votazione, che indicano la disaffezione al voto-bis; dall’altro ci sono le precise informative dell’Antimafia, dopo i fatti accaduti in alcuni seggi, le denunce dei candidati in corsa per la poltrona di sindaco e le segnalazioni di cronaca, riportate nei giorni scorsi. Tra queste le foto «proibite» in seggi di Bacoli, Torre Annunziata o addirittura la scheda già votata, consegnata a un elettore di Melito. Per finire i sequestri e gli arresti per i certificati elettorali rinvenuti in un’abitazione di Sant’Antimo. 

Ed è proprio qui, nella cittadina-cerniera tra Napoli e il casertano, che maggiori sono i veleni gettati sul voto. Sant’Antimo, negli ultimi giorni di questa tormentata corsa al palazzo municipale di piazza della Repubblica, è diventata per Aurelio Russo (Pd e tre civiche, 32%) e Corrado Chiariello (F.I. e 6 liste, tra cui il Nuovo Psi, 47%), un ring elettorale. I due contendenti al ballottaggio hanno denunciato molto e tanto sui social, per gli assalti dialettici delle ultime settimane. Chiariello ha poi sporto querela per i falsi profili sui social, che sarebbero stati usati per denigrare il suo cammino elettorale. Ma Russo non è stato a guardare, accusandolo, a sua volta di manipolare il ballottaggio, con presunti accaparramenti di certificati. Accuse rimaste, in questo caso, solo sui social.
 
Nella vicina Melito, dove nei seggi aperti ieri sono mancate le penne, in corsa troviamo Antonio Amente (nove liste con il Psi, 48,7%) e Pietro D’Angelo (sei liste con Mdp, 28%). Nel comune a ridosso di Scampia è fresca la minaccia giunta a casa di un imprenditore, che vive sotto scorta, per aver denunciato e fatto arrestare i suoi presunti estorsori, che in alcuni anni lo avrebbero costretto a chiudere l’attività commerciale sulla Circumvallazione esterna. Una busta con due proiettili inesplosi è stata trovata nella cassetta della posta. Si tratta di Luigi Leonardi, che vive in una località ritenuta protetta e che in campagna elettorale ha sostenuto nei primi giorni la coalizione di DemA e Verdi, proponendosi come assessore alla legalità, in caso di vittoria del candidato Raffaele Caiazza. Nei giorni successivi l’imprenditore si è però appassionato ai programmi elettorali di Pietro D’Angelo, il candidato di MdP e cinque civiche, sostenuto dalla deputata del territorio Michela Rostan, divenendo il testimonial della coalizione «laboratorio», con liste di destra, centrodestra e centrosinistra, fino all’ultimo giorno della campagna elettorale. «Esprimo la mia solidarietà e il mio sostegno a Luigi Leonardi – afferma la deputata Rostan - un imprenditore coraggioso che ha denunciato il racket e continua a essere oggetto di minacce. Sono al suo fianco come lui è sempre accanto alle battaglie per la legalità sul territorio. È la quarta volta che Leonardi riceve minacce». 

La denuncia della Rostan pone un’attenzione particolare al territorio, dove una scuola sede di 12 seggi elettorali (de Curtis) è ubicata nei pressi del difficile confine napoletano, con l’ex fabbrica di Leonardi a quattro passi, ridotta per l’abbandono ad uno scheletro edilizio. Per il grave atto di intimidazione l’Associazione Antonino Caponnetto, attraverso il segretario Elvio Di Cesare, ha scritto al ministro dell’Interno Minniti e al procuratore antimafia Roberti. «Io non mollo», la risposta del giovane melitese, che vive con i poliziotti accanto. «Vado avanti, ma devo rimanere vivo, per continuare a farlo». 


La legalità è anche il tema dibattuto in questo mese di campagna elettorale ad Arzano: stasera la cittadina esce da un lungo e buio periodo di commissariamento, durato tre anni, per uno scioglimento comunale da infiltrazioni camorristiche. Dal voto di oggi dipenderà il futuro di DemA in provincia; qui in campo c’è la candidata arancione Fiorella Esposito (41,63%), che attende di conoscere il confronto con Gennaro De Mare (34%) del Pd. Tra le coalizioni sette punti percentuali di differenza al primo turno e le tante polemiche, acuite dalla chiusura elettorale di Luigi De Magistris e del ministro Andrea Orlando.
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Il Mattino