Daniele, 53 anni, i ragazzi di Chiaia lo conoscono molto bene, almeno quelli che frequentano le discoteche e lo chiamano ogni volta che non se la sentono di mettersi alla guida...
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Ma quanto bevono questi ragazzi?
«Assai. Forse le donne bevono pure più dei maschi: le ragazzine sono senza freni. Non so per quale ragione, ma è così».
Le mamme dicono che lei, ormai, è un amico dei ragazzi.
«Li seguo con senso di responsabilità, questo è vero. Quando vedo che hanno bevuto troppo non li lascio fino a quando sono sicuro che non possono combinare guai».
Quali sono le discoteche più frequentate?
«Dipende dalla stagione. D’estate si riversano tutti a Coroglio e Bagnoli. In questo periodo va di moda la zona di Agnano. Poi ci sono le grandi feste, quelle le organizzano un po’ dappertutto».
Ma come fanno a entrare in questi locali, e a bere ciò che vogliono, se non hanno nemmeno sedici anni? Pochi controlli?
«Quelli, probabilmente, sono sempre troppo pochi, ma in tanti posseggono documenti falsi. Non so come fanno, e soprattutto dove li prendono, ma vi assicuro che di carte d’identità contraffatte in giro ce ne sono parecchie».
E nessuno se ne accorge?
«Non credo sia facile, soprattutto quando già fisicamente dimostrano più dell’età che hanno».
Quanti ne porta a casa ubriachi?
«Parecchi. Anche i più grandi bevono assai».
Che cosa intende per “più grandi”?
«Ragazzi di venti, venticinque, trent’anni. Recentemente uno di loro si è sentito male mentre lo stavo accompagnando a casa: vi risparmio il racconto di quello che ha combinato nella mia auto».
Ma c’è qualcuno che non beve?
«Certo. Sono mosche bianche, ma ci sono. Tra i ragazzi che accompagno con maggiore frequenza, onestamente, ce ne sono diversi che bevono in maniera contenuta, si divertono senza esagerare».
E gli altri?
«Sembra che non riescano a immaginare una serata in discoteca se non pieni di alcol. Non so per quale ragione lo fanno, probabilmente per stordirsi e perdere il controllo, o forse solo perché vogliono imitare chi lo fa. In ogni caso è un gran pericolo per tutti».
Moto, motorini e macchinine. Chi è meno responsabile, a fine serata, si mette anche alla guida. Quanti ne vede rischiare la vita così?
«Quasi tutti. Ogni volta spero che vada bene: si mettono al volante che non connettono, completamente su di giri. Fanno paura solo a guardarli». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino