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Luce e gas: arriva la stangata per il Comune di Napoli. Il caro energia si abbatte sulle famiglie, ma anche sugli enti locali. La vittima sacrificale è Palazzo San Giacomo, che dovrà far fronte a cifre record: «Abbiamo un incremento stimato di oltre il 60 per cento di costi maggiorati rispetto allo scorso anno».
A lanciare l’allarme è l’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta. Traducendo in cifre: l’aggravio di costi è di 25 milioni di euro. «Al momento il contributo del Governo è di circa 9 milioni, con i quali oggi riusciamo a coprire meno della metà dei costi». Una condizione da far tremare i polsi: «Sul nostro bilancio comunale peserà in maniera rilevantissima l’ondata del caro energia e rischia anche di complicarci la prospettive». A chiedere al Governo più risorse è stata l’Anci. «Una posizione quella dell’Associazione nazionale dei Comuni che abbiamo sostenuto fortemente - evidenzia Baretta -. Il Governo deve pensare ad una serie di interventi partendo da un sostengo economico più robusto rispetto a quello previsto fino ad oggi. Ma da solo non basterà». Perché? «Bisognerà pensare a modalità, forme e strutture di approvvigionamento diverse - rimarca l’assessore al Bilancio -. La Consip deve rinegoziare i contratti. Al momento tutti i gestori e i fornitori sono in fase di aumento dei prezzi. Il rischio è di ritrovarci di fronte ad una carenza di forniture. Il Governo, per gli enti locali, dovrebbe agire su tre aspetti: aspetto finanziario, comportamentale e organizzativo».
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Quando l’ex sottosegretario al Mef parla di «aspetto comportamentale» si riferisce ad un piano univoco di austerity per i Comuni. «Si potrebbe pensare anche ad un finanziamento ad hoc per gli enti che si affacciano a nuove fonti di energia - spiega Baretta -.
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Il primo punto è ridurre l’illuminazione nelle sedi comunali. Maggiori difficoltà invece per quanto concerne l’illuminazione pubblica: «Si potrebbe andare incontro ad un problema di sicurezza stradale innanzitutto, con possibili incidenti per scarsa visibilità - fanno sapere da Palazzo San Giacomo -, e ad uno di sicurezza dei cittadini e dunque di ordine pubblico». C’è poi il capitolo scuole. Sulla base delle ultime disposizioni previste dal ministero della Transizione ecologica gli edifici scolastici della città di Napoli - che rientra nella zona climatica C - dovranno adeguarsi da quest’anno alle misure di contenimento previste a livello nazionale. Tre in particolare le limitazioni che saranno introdotte ad eccezione di nidi, ospedali e case di riposo. La temperatura negli ambienti potrà raggiungere i 19 gradi, fino ad un massimo di 21; il numero di utilizzo giornaliero sarà di massimo 9 ore mentre il periodo di riscaldamento verrà ridotto dal 22 novembre al 23 marzo. Intanto dal 10 ottobre sarà attivo sul sito del Comune il link per richiedere il «bonus utenze». Potranno accedere i cittadini residenti a Napoli con reddito inferiore ai 7mila euro e con almeno una bolletta intestata. Il contributo corrisposto va da un minimo di 150 euro ad un massimo di 400. «Ammontano a circa 8 milioni e mezzo di euro i fondi da distribuire - sottolinea l’assessore al Welfare Luca Trapanese -. In un momento drammatico per la povertà che avanza credo sia fondamentale stare vicino ai più fragili».
Il Mattino