Napoli, 20mila passi carrai abusivi: ​«Un buco da 35 milioni di euro»

Napoli, 20mila passi carrai abusivi: «Un buco da 35 milioni di euro»
Ventimila i passi carrai abusivi a Napoli. I dati emergono da un report elaborato da un ex dipendente del Comune di Napoli, lasciato in eredità all’attuale...

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Ventimila i passi carrai abusivi a Napoli. I dati emergono da un report elaborato da un ex dipendente del Comune di Napoli, lasciato in eredità all’attuale amministrazione. Lo studio parte da lontano. A Palazzo San Giacomo si decise nel 2018 (su volontà dell’allora assessore al Bilancio Enrico Panini) di aggredire i furbetti dei passi carrabili, nell’ambito delle attività svolte contro l’evasione tributaria. Difatti non si tratta soltanto di un problema amministrativo, ma di un ennesimo buco nel già malandato bilancio comunale. Secondo una stima, negli ultimi cinque anni, il mancato introito per le casse del Municipio ammonterebbe a 35-40milioni di euro.

Il caso emblematico è rappresentato dal passo carraio sul portone di Palazzo San Giacomo. Ebbene sì, anche quello non risulta registrato, ma non vuol dire che sia abusivo: «Alcuni enti - spiegano dagli uffici - sono esentati dal pagamento della tassa per i passi carrai. Quello del Comune non risulta registrato, ma potrebbe avere un permesso magari precedente, è difficile stabilirlo». Le autorizzazioni hanno una durata di cinque anni, dopodiché è necessario il rinnovo. C’è il rischio che proprio il passo carrabile del Comune sia non in regola? L’unica certezza è che non risulta nell’elenco delle 4mila 700 concessioni di passi carrai. 

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Le 4mila 700 autorizzazioni regolari vanno rapportate alle 3mila 800 strade della città di Napoli. Conti alla mano in città ci sarebbe soltanto un passo carrabile per ogni strada: impossibile. Si tratta di una delle maggiori evasioni che si registrano in città. Descriverlo nei dettagli è complesso, ma un capoluogo come Napoli, secondo alcune analisi basate su calcoli trigonometrici e sulla densità abitativa, dovrebbe avere tra i 20mila e i 30mila passai carrai in concessione a fronte dei 4mila 700 effettivi. La tassa si misura in base ai metri quadrati per il quale si richiede l’occupazione di suolo. La concessione prevede in pratica una sorta di “privatizzazione” di uno spazio da destinare a chi ne fa richiesta, come residenti, negozi e officine. Di media si tratta di una tassa annuale di 350 euro. Nel report si fa riferimento anche alle cifre: «Calcolando l’evasione sugli ultimi cinque anni, siamo di fronte ad un mancato incasso certo di circa 35 milioni di euro e un gettito annuo che si avvicina ai 10 milioni di euro», a differenza di 1,7 milioni di euro circa che il Comune incassa dai passi carrai ogni anno. Prima dell’avvento della pandemia l’amministrazione lavorò ad un piano, attraverso il quale calendarizzare le operazioni di verifica strada per strada, civico per civico, per stanare gli abusivi. Da una parte i vigili urbani sanzionavano i fuori legge, dall’altra, grazie all’ausilio di alcuni lsu fu possibile risalire all’esistenza di un migliaio di passi carrai senza concessioni.

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Si partì da Chiaia e da strade principali: corso Umberto e corso Vittorio Emanuele, soltanto per fare alcuni esempi. Il Comune inviò circa 2mila avvisi, che portarono alla regolarizzazione del 50 per cento delle concessioni. In un solo giorno di controlli tra Chiaia e San Ferdinando, il responsabile Sat (servizio attività tecniche) della Municipalità scoprì come su 300 passi carrabili circa il 70 per cento risultasse non in regola. Ma come può accadere? Due i casi che si presentano: o le concessioni risultano scadute o sono totalmente falsificate. Basta passeggiare per una qualsiasi strada di Napoli per rendersi conto di quanti siano i cartelli di passi carrai, alcuni con numero di concessione, altri no. Addirittura ci sono quelli disegnati con la pittura sulle saracinesche di box auto, su alcuni garage ed attività commerciali. Come modello si era deciso di prendere il Comune di Milano: fornirsi di un software e snellire le pratiche attraverso pagamenti online. Difatti l’ente meneghino utilizza un servizio informatico per calcolare i metri quadrati di occupazione suolo, sia in generale che per quelli relativi ai passi carrabili. A Napoli invece è necessario recarsi fisicamente negli uffici delle Municipalità.
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Il Mattino