Napoli, in aula abbracci di gioia: «Finalmente ritroviamo il compagno di banco»

Napoli, in aula abbracci di gioia: «Finalmente ritroviamo il compagno di banco»
«Preside, questa è per te. Ora finalmente te la posso dare». Senza mascherina Francesco Pio, 10 anni non ancora compiuti, è emozionato insieme al suo...

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«Preside, questa è per te. Ora finalmente te la posso dare». Senza mascherina Francesco Pio, 10 anni non ancora compiuti, è emozionato insieme al suo gemello Cristian nel primo giorno di scuola mentre - sfiorandole la mano - dona una caramella a Valeria Pirone, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Vittorino da Feltre. Un gesto che per due anni gli è stato negato. Come quello di non poter mostrare il suo sorriso, “coperto” dalla mascherina. 

Il bimbo fa parte dell’ampia platea di alunni di infanzia, primaria e secondaria di primo grado che quest’anno conta un “esercito” di 850 iscritti tra la sede centrale di via Sorrento e la succursale di Taverna del Ferro. «Al mio arrivo, nel 2017, erano meno di 600», ricorda la preside che si appresta ad affrontare il suo sesto anno alla guida dell’istituto ormai riconosciuto come un avamposto di legalità a San Giovanni a Teduccio. Una scuola dove, ieri mattina, a tutti luccicavano gli occhi. Dagli studenti alle insegnanti al personale scolastico hanno accolto con entusiasmo il suono della campanella per l’avvio del nuovo anno scolastico, con il ritorno alla normalità dopo due anni di pandemia.


“Finalmente” è la scritta che campeggia sul cartellone pieno di farfalle e fiori di ogni tonalità a significare una sorta di «rinascita»: quella della speranza, del sorriso e della gioia sul volto dei bambini della quinta B. «Sono felici di essere tornati sui banchi - dice la loro maestra Francesca Martone - quel “finalmente” per i nostri alunni significa tornare a condividere spazi, esperienze e attività che per due anni sono state loro negate in presenza». Una delle tante è il lavoro di gruppo: «Stiamo disegnando un prato con tanti fiori che sbocciano per tornare a divertirci», spiega con la disinvoltura di un adulto il piccolo Giuseppe. Il primo giorno di scuola tutti in classe sprigionano contentezza per essere rientrati in quelle aule senza restrizioni né distanziamenti. «Non ne potevo più di vedere maestre e compagni attraverso lo schermo del computer», sbotta Mena, convinta “detrattrice” della dad. Mentre c’è chi, come Alessio, in un’altra classe della primaria ammette: «A scuola mi diverto di più, a casa non giocavo con nessuno e in questi due anni mi sono mancati i miei compagni con cui vado anche a calcetto». 

Dallo sport ai laboratori alle visite didattiche sono diverse le attività, che da inizio 2020 sono scomparse dalla quotidianità dei bambini del Rione Villa: «Ora per fortuna riprenderemo anche l’educazione musicale», annuncia Elisabetta Aragione, insegnante di musica impaziente di riprendere le lezioni e ideatrice di tanti progetti innovativi come lo studio del mandolino e il rap anticlan. Nei corridoi tra primo e secondo piano c’è fermento, segno che la ripresa tanto attesa dopo un biennio di isolamento forzato, è infine arrivata. Tra Ffp2, chirurgiche e lavabili di stoffa le mascherine sono un lontano ricordo per allievi e docenti nel plesso di via Sorrento. Come una norma ormai “superata”, visto l’andamento della curva dei contagi, sono soprattutto i distanziamenti tra i banchi che dal 2020 al 2022 hanno annullato ogni forma di socialità tra bambini e insegnanti. Ne sono convinti in seconda E, la secondaria di primo grado, alla ripresa delle lezioni. Michelle, Simone, Gaetano, Pasquale e Simona non nascondono la loro felicità rispondendo alla domanda della docente di scienze motorie, Monica Esposito: «Siamo contentissimi di tornare a fare educazione fisica - dicono - perché potremo stare all’aria aperta e anche in classe senza doverci nascondere il viso con la mascherina e senza dover rispettare la distanza».

Sognano un futuro diverso i ragazzi della Vittorino da Feltre. «Abbiamo deciso quest’anticipo - spiega la preside - perché eravamo impazienti di riprendere senza restrizioni e nella convinzione che l’accoglienza sia un passo fondamentale per l’iter scolastico di ciascun minore. Abbiamo dedicato la prima giornata ad accogliere i nuovi iscritti con lavori manuali, filastrocche e canzoni». Prima scuola in Italia a promuovere con la Regione Campania la campagna vaccinale lo scorso dicembre per la fascia d’età 5-12 anni, l’istituto mantiene alta l’attenzione contro il Covid: «La preoccupazione c’è e le regole base sono affisse in ogni aula, a partire dall’igienizzazione delle mani - assicura la Pirone - ma dopo due anni di timori, tracciamenti e distanziamenti prevale l’entusiasmo di ricominciare guardandoci negli occhi, stringendoci la mano

 

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Il Mattino