Un dramma nel dramma, quando gli incendi colpiscono, è quello che coinvolge gli animali: spesso vittime pure più numerose dell’uomo e – quando feriti e...
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E oggi ne registrano un’altra – positiva. Due orsi (un maschio e una femmina incinta) e un giovane puma erano rimasti gravemente ustionati durante gli incendi, avendo riportato danni alle zampe. Ovviamente, curarli in modo classico, dovendo rifare continuamente i bendaggi, era impensabile – sia perché si sarebbe dovuto anestetizzarli ogni volta, sia per il rischio che ingerissero le garze.
Allo United States Fish and Wildlife Service, dove gli animali erano ricoverati, hanno però avuto un’intuizione. Le ricerche sulle proprietà di cura delle ustioni nell’uomo, portate avanti con la pelle della tilapia (pesce delle acque tropicali), vanno avanti soprattutto in Brasile già da un po’ – basandosi sui livelli di collagene e umidità contenuti da quella pelle, che sembrano favorire la guarigione delle ferite da ustione, e soprattutto lenirne il dolore, pure evitando le medicazioni quotidiane.
E allora, se la pelle di tilapia funzionava per gli uomini, poteva andare bene anche per i tre animali ustionati: tali applicazioni potevano reggere, senza bisogno di essere ripetute, per una decina di giorni, ma già prima della scadenza di questo periodo i due orsi sono potuti tornare in libertà con le zampe quasi completamente guarite. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino