Strage di balene alle isole Faroe: oltre 80 esemplari uccisi, anche femmine gravide e cuccioli

Una immagine della mattanza delle balene alle isole Faroe (foto pubblicata da jn.fo e Sea Shepherd)
Nuova strage di balene alle isole Faroe dove stamattina, tra le 80 e le 100 balene pilota sono state trucidate dagli abitanti di Sandavagur, piccolo villaggio dell'isola di...

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Nuova strage di balene alle isole Faroe dove stamattina, tra le 80 e le 100 balene pilota sono state trucidate dagli abitanti di Sandavagur, piccolo villaggio dell'isola di Vagar, sulla costa occidentale dell'arcipelago danese delle isole Faroe. Tra le balene pilota uccise, chiamate anche globicefali, diversi cuccioli e femmine gravide. La notizia è stata resa nota dal bollettino a lingua danese, jn.fo che ha pubblicato l'immagine che proponiamo e da Sea Shepherd, il movimento ambientalista che, da anni, cerca di contrastare la "tradizionale" mattanza.


Quella consumata oggi, è la seconda grindadrap, come viene definito questo tipo di caccia dagli abitanti dell'arcipelago delle Faroe, della stagione. La prima del 2019, era andata in scena a poche ore dall'inizio del nuovo anno. In quella occasione, era il tardo pomeriggio del 1 gennaio scorso, oltre 70 cetacei della stessa specie coinvolta quest'oggi, erano stati uccisi.

La tecnica di caccia è sempre la stessa. Una volta avvistato il branco da terra, partono le imbarcazioni che accerchiano gli animali sospingendoli verso la costa. Quì, li attendono decine di persone, spesso l'intero villaggio, bambini compresi che, armati di lunghi coltelli e uncini, danno il via a quello che è stato più volte descritto come un vero e proprio massacro. In quei drammatici momenti, in mezzo ai versi delle balene terrorizzate ed alla schiuma dell'oceano che si colora di sangue, gli adulti insegnano ai loro figli, come uccidere. Un colpo ben assestato alla base della nuca, servirà ad immobilizzare la balena. Da quì in poi, è tutto in divenire che significherà, per quel giorno, la fine di una mattanza tanto tradizionale quanto inutile. Un massacro che, nonostante le proteste del mondo ambientalista internazionale, continua a perpetuarsi di anno in anno. Di strage in strage. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino