Era immersa nel fango. 24 ore su 24 alle intemperie. Senza una cuccia, ma neanche uno straccio di riparo. Nella ciotola solo pane ammuffito e zuppo. Chissà quanta acqua e quanto...
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E' stata ritrovata qualche giorno fa in Brianza. Grazie ad una segnalazione che ha subito fatto scattare un'operazione congiunta tra Enpa e Polizia provinciale a Besana. E' stata finalmente liberata da quell'inferno nel quale il proprietario la costringeva da tempo.
Agli occhi dei soccorritori una scena alluncinante: nel recinto buio dietro un orto, il cane era sdraiato con le zampe posteriori completamente immerse in strati e strati di fango. E si trascinava sulle zampe anteriori.
Nonostante le sue condizioni, il freddo e il terrore, la lupa è apparsa estremamente docile e ha accettato subito di farsi aiutare. Il recupero - raccontano le guardie zoofile - non è stato facile: sì perché Luigina - come è stata battezzata la cagnolona dalla squadra di soccorso - era completamente paralizzata. E’ stata portata in braccio fino alla strada dove è stata coperta con un plaid e coricata su una barella per cani. Portata alla struttura di competenza, il canile Fusi di Lissone, alla visita veterinaria è risultata denutrita, disidratata, con gli arti posteriori paralizzati a causa di una forte displasia mai curata. Dovrà essere operata e solo in seguito si saprà se e quanto potrà recuperare la mobilità.
Rintracciato il giorno seguente, il proprietario del cane ha cercato di giustificarsi dichiarando che aveva intenzione di portarlo da veterinario. Luigina è stata posta sotto sequestro e l’uomo denunciato per maltrattamento. Fine di un incubo.
Ma quante sono le Luigine avvolte dall'ombra dell'omertà? Tante. Troppe. Quelle che aspettano fiduciose e pazienti che gli spietati carcerieri ai quali, malgrado tutto continuano a scodinzolare, abbiano un rimorso di coscienza.
Già...ma per farlo dovrebbero prima averne una. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino