PARIGI - Una traduzione del Seicento in latino e francese dei testi di Confucio: il dono scelto da Emmanuel Macron per accogliere l'ospite Xi Jinping è il primo simbolo...
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È a Beaulieu-sur-Mer, nei giardini a picco sul mare della scenografica villa Kérylos, un gioiello art-déco con ispirazioni greche, che il presidente francese e la première dame Brigitte (in total look celeste-lilla) hanno accolto ieri sera gli invitati. Prima di una cena privata nella villa, Macron ha invitato Xi sul terrazzo con vista mozzafiato su mare e tramonto: «Sono felice di accoglierla in Francia». A lavorare sul serio si comincia oggi: incontro bilaterale all'Eliseo, firma di accordi commerciali (negoziati fino all'ultimo minuto) poi cena di stato con duecento invitati. E si continua soprattutto domani mattina, con l'incontro quadripartito fortemente voluto da Macron: all'Eliseo, a parlare con Xi, verranno anche la cancelliera Angela Merkel e il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker. L'appuntamento è definito nell'agenda ufficiale come «un incontro di alto livello sulle sfide del multilateralismo». Prima degli accordi commerciali (che comunque potrebbero essere meno cospicui del previsto, soprattutto per il nucleare) Macron, vuole indicare una via di principio. L'Eliseo non ha fatto che ripeterlo in questi giorni: «C'è un aspetto europeo molto importante» nella visita di Xi, e «questo significa che l'Europa in quanto tale deve essere per la Cina un partner unito e affidabile sui grandi argomenti del multilateralismo e che ci deve essere una discussione euro-cinese forte». Messaggio nemmeno tanto sottinteso a chi pensa di poter fare affari da solo con un gigante come la Cina, Italia per prima.
Una fonte della delegazione cinese ha confermato ieri che «Macron e Xi avranno scambi approfonditi sulle relazioni franco-cinesi e euro-cinesi, e anche sulle questioni internazionali e regionali di interesse comune». Xi in Francia non parlerà insomma soltanto di Airbus (se si confermano le voci, ne dovrebbe comprare 184 per 15 miliardi) o di Thales (che spera di rafforzare la presenza negli equipaggiamenti per gli aerei di linea) ma anche di principi diplomatici, economici, di relazioni internazionali. L'idea su cui cinesi e europei sarebbero d'accordo è «costruire insieme un approccio positivo al livello globale evitando il confronto, che sia tra la Cina e gli Stati Uniti o tra Pechino e Bruxelles».
Per scongiurare tentazioni espansionistiche o protezionistiche ostili, domani al Quai d'Orsay si porranno le basi di un nuovo dialogo con un seminario organizzato da Justin Vaisse, responsabile del Forum di Parigi sula Pace e del centro di analisi del ministero degli Esteri: si parlerà insieme (presenti anche rappresentanti della Commissione europea e dell'Ocse) di piste di cooperazione nel settore ambientale, digitale, dello sviluppo dell'Africa e della connettività, termine con il quale i francesi preferiscono definire i grandi assi commerciali del futuro, incluse eventuali nuove vie della seta. Il presidente cinese cercherà di «inviare segnali positivi e rassicurare l'Europa sull'immagine della Cina spiega l'economista Jean-Paul Tchang, cofondatore della newsletter la lettre de Chine In una situazione di aumento del protezionismo, la Cina considera l'Europa come un partner molto importante. Partecipate alla nostra iniziativa sulle nuove vie della seta e la Cina farà in modo che l'Europa resti soddisfatta è il messaggio che Xi tenterà di far passare». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino