Hanno condiviso l'agonia della morte di un figlio e la battaglia per la sua vita. I genitori di Charlie Gard rompono il silenzio e nella prima intervista rilasciata da quando...
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«Sentiamo il loro dolore», hanno detto Chris Gard e Connie Yates, 33 e 32 anni, offrendosi anche di incontrare la famiglia Evans «se questo può aiutarli». Dopo l'ultimo saluto a Charlie, i Gard non hanno smesso di lottare e il sostegno ai genitori di Alfie arriva proprio in occasione del lancio della loro campagna per una 'Charlie's Law'. Chris e Connie hanno deciso di battersi per una legge che sperano possa dare alle famiglie maggiori diritti su ciò che accade ai loro bambini malati. Il dibattito su questo fronte si è nuovamente riacceso in Gb con la vicenda di Alfie e nei giorni scorsi una mobilitazione era stata annunciata anche dall'europarlamentare britannico Steven Woolfe, sceso in campo per ottenere un cambio nella normativa che desse ai genitori di bambini malati terminali più voce in capitolo nelle cure ospedaliere di fine vita.
Nel caso Gard la richiesta della famiglia era che Charlie, affetto da una grave e rara sindrome da deplezione del Dna mitocondriale, venisse sottoposto a un trattamento sperimentale negli Usa, ma davanti alle Corti britanniche è prevalsa la linea dei medici del Great Ormond Street Hospital di Londra che lo avevano in cura e sostenevano lo stop ai supporti vitali, essendo ormai i danni della malattia troppo estesi. «Sappiamo quanto» i genitori di Alfie «saranno devastati e vuoti per il fatto che la disperata battaglia per salvarlo è finita. La loro vicenda è arrivata troppo presto dopo la nostra ed è stato straziante vederli fuori dalle stesse Corti, il dolore inciso sui volti, vederli vivere la nostra stessa agonia», ha detto Connie, secondo quanto riporta il 'Mirror' online.
Il caso di Alfie «ci ha reso ancora più determinati a lottare per nuove leggi, affinché ad altri genitori possa essere risparmiato» tutto questo. «Visito la tomba di Charlie ogni mattina - ha aggiunto papà Chris - Parlo con lui, mi aiuta a sentirmi vicino». Dopo la morte del piccolo, una nota positiva è stata la Fondazione Charlie Gard, istituita con gli oltre 1,2 mln di sterline raccolti nel tentativo di ottenere il trattamento sperimentale per il bimbo. Sempre in nome di Charlie è la battaglia per la legge. Il provvedimento che i Gard promuovono chiede venga offerta a tutti i genitori una mediazione per evitare situazioni in cui si va in tribunale contro i medici, e propone una miglior assistenza legale nei casi in cui si arriva davanti a una corte.
«Le persone - ha spiegato Chris - pensavano che il caso di Charlie fosse unico, ma la vicenda di Alfie, seguita così rapidamente dimostra che non è così.
Il Mattino