È la fine di un'odissea: l'Aquarius può finalmente raggiungere la sua base di Marsiglia, ma senza neanche un migrante a bordo. Al termine di un'altra...
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«C'è una crisi politica tra l'Italia e il resto dell'Europa. L'Italia ha scelto di non seguire più le leggi internazionali e in particolare quelle umanitarie del mare, secondo cui quando una nave è in una situazione umanitaria va nel porto più vicino», ha detto Macron parlando ai giornalisti al Palazzo di Vetro a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu.
La soluzione annunciata in serata per l'Aquarius è un complesso esercizio di equilibrismo diplomatico: i 58 migranti, tra cui 16 minori e uno non accompagnato, prevalentemente famiglie che vengono da Siria, Libia e Palestina, verranno sbarcati in acque internazionali per evitare che l'Aquarius venga bloccata per il nodo legato alla revoca della bandiera panamense, trasferiti a Malta su mezzi messi a disposizione da La Valletta e ripartiti in quattro Paesi Ue: la Francia si è impegnata ad accoglierne 18, Germania e Spagna rispettivamente 15, il Portogallo 10. «Malta e Francia ancora una volta si fanno avanti per risolvere l'impasse dei migranti», esulta il premier maltese Joseph Muscat, che pur non essendosi impegnato ad accogliere i richiedenti asilo ha accettato il transito dei disperati per La Valletta: «Con Macron e gli altri leader vogliamo mostrare un approccio il più multilaterale possibile», aggiunge dopo il colloquio con il capo di Stato francese a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu a New York.
«Come ogni volta, facciamo il nostro dovere», ha detto, da parte sua, il ministro dell'Interno, Gérard Collomb, durante il question time in Parlamento a Parigi.
In entrambi i casi, accusa la sinistra radicale Bloco de Esquerda, «su pressione del governo italiano». Questa mattina, il ministro dell'Economia Bruno Le Maire si era duramente opposto all'ipotesi che l'Aquarius potesse sbarcare con i 58 superstiti a Marsiglia, insistendo su quella «soluzione europea» a cui si è giunti in serata con la cordata dei quattro Paesi volontari, Francia, Portogallo, Spagna, Germania e il supporto logistico di Malta. «L'umanità - aveva detto già ieri sera il portavoce del governo, Benjamin Griveaux - significa lasciar attraccare la nave nel porto più vicino e più sicuro. È attraverso la cooperazione con i nostri partner europei che forniremo una soluzione. Non cadiamo nella trappola che ci viene tesa da alcuni». Il leader della France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, vede invece nella chiusura di Marsiglia all'Aquarius un «vergognoso tradimento al dovere d'umanità» della Francia. «L'alleanza Macron-Salvini contro i naufraghi deve cessare», ha intimato. Sul fronte opposto, la leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, si era invece duramente schierata contro l'apertura dei porti francesi alla nave umanitaria a suo avviso gestita da 'passeurs' complici dei trafficanti.
«Se Macron - a quanto mi riferite - dice che l'Italia ha una crisi politica in atto con l'Ue, io rispondo che lui rappresenta la Francia, l'Europa è composta da 27 Paesi. Se parla per la Francia va benissimo: l'Italia non ha un problema con la Francia», relica a Macron il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino