«Mettiamo in campo insieme una nuova stagione di unità ». Lo dice Maurizio Martina all' assemblea del Pd confermando le dimissioni da segretario....
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«Io penso di potere dire che in questi mesi difficili, in cui nulla era scontato, siamo riusciti a impostare un lavoro di ricostruzione, ne sono orgoglioso e sono consapevole che èsolo l'inizio di un impegno più radicale e forte nella fase nuova che si è aperta il 4 marzo», spiega Martina. «Passi cruciali sono ancora da compiere, questo percorso ha solo cercato di dare alcuni segnali di premessa per un lavoro di ricostruzione» come è stato con la manifestazione i piazza del Popolo, «la prima che ha dato un segnale di reazione e che ha dimostrato come questo partito sia essenziale per l'alternativa alla destra».
«Non dobbiamo avere paura di criticarci e di criticare i nostri errori, lo dobbiamo fare per cambiare.
E ancora: «So che c'è bisogno che il Pd metta in campo sempre, con forza, la sua alternativa. Tutti avvertiamo l'insufficienza del lavoro fatto sin qu». «Non mi spaventa il fatto che sentiamo di non essere ancora compiutamente all'altezza della partita che si sta giocando con le forze distruttive per il Paese - ha aggiunto -, vorrei il massimo dello sforzo per trasformare questa insufficienza in una proposta», ha aggiunto il segretario uscente.
«L'incrocio storico tra domande di senso e battaglia per l'Europa, può rivelare la ragione stessa del nostro essere, del nostro fare, del nostro impegno per l'Italia», ha continuato il segretario uscente del Pd. «Dobbiamo aprire un corpo a corpo con la destra dello status quo, da intraprendere per una Europa più sociale, che protegga e promuova i cittadini, che sconfigga una sensazione che attraversa la società. Abbandonare l'orizzonte europeo è una follia», ha concluso. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino