Al referendum vince il "sì" all'autonomia: i dati parlano del 57,2% di cittadini al voto in Veneto e il sì è stato del 98,1% per cento. Per la...
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«L'esito del referendum in Lombardia e Veneto conferma l'importante richiesta di maggiore autonomia per le rispettive regioni. Il governo, come ha sempre dichiarato anche prima del voto di oggi, è pronto ad avviare una trattativa», afferma Gianclaudio Bressa, sottosegretario per gli Affari regionali, alla chiusura dei seggi elettorali in Lombardia e Veneto. «Noi chiediamo tutte le 23 materie, lo dico subito, e i nove decimi delle tasse - ha spiegato il governatore del Veneto Zaia -Incontreremo il presidente del Consiglio - ha aggiunto - quando il nostro progetto sarà pronto».
Sull'onda di questi dati, dal voto in Veneto e Lombardia parte una nuova fase che sarà caratterizzata dalla trattativa fra le due Regioni e lo Stato, in base all'articolo 116 della Costituzione. Per chiedere poteri esclusivi in «tutte le materie concorrenti», hanno anticipato i governatori Luca Zaia e Roberto Maroni, ma anche più risorse. È stato proprio il governatore del Veneto, accompagnato dalla moglie, il primo ad andare a votare. Zaia, come promesso, si è presentato prima delle 7 davanti alla scuola elementare di San Vendemiano, il comune in provincia di Treviso dove vive. «È una pagina di storia che si scriverà - ha osservato -. Il Veneto non sarà più quello di prima. Sta poi ai veneti, e ai 'nuovi venetì, ai tanti che hanno scelto di avere qui un progetto di vita, approfittare di questa opportunità».
Se il ministro e vicesegretario Pd Maurizio Martina aveva ribadito la linea della «astensione consapevole al referendum della Lombardia, perché si è sprecato tempo e denaro per un quesito inutile», la Lega ha guardato la giornata di oggi con occhi diversi. «Se alcuni milioni di persone ci danno il mandato - ha promesso il segretario Matteo Salvini, votando a Milano - noi da subito trattiamo con il governo centrale.
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Il Mattino