Palloncini, supereroi e rose bianche in chiesa per l'addio alla piccola Bea

Palloncini e rose bianche in chiesa per l'addio alla piccola Bea
TORINO - Accolta da un lungo applauso ha fatto ingresso nella chiesa del Santo Volto la salma della  piccola Bea, la bimba colpita da una malattia tanto rara quanto...

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TORINO - Accolta da un lungo applauso ha fatto ingresso nella chiesa del Santo Volto la salma della  piccola Bea, la bimba colpita da una malattia tanto rara quanto incurabile che aveva reso il suo corpicino calcificato, spentasi la sera di San Valentino, sei mesi dopo la scomparsa della sua mamma, Stefania, portata via da un tumore.




Ad accogliere, la piccola bara bianca portata in chiesa a spalle dal papà e da altri familiari, anche la Nazionale Italiana dell'Amicizia travestiti dai supereroi che tanto Bea amava che fanno ala nella chiesa affollata.  Appoggiata alla  bara coperta da fiori bianchi un dipinto che ritrae la piccola tra le braccia della sua mamma, e intorno tanti fiori, tra cui spicca un cuscino di rose rosse a forma di cuore di mamma e papà, pupazzi e palloncini. Alle esequie partecipa anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino.

 

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«La breve esistenza di Bea, la sua storia travagliata, ha suscitato, a Torino e in tutto il mondo, solidarietà e attenzione. Questi sono segni di quella 'tenerezza di Diò che ci accompagna sempre, nella sofferenza come nella gioia e nel ritrovarci fratelli». Lo scrive l'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia nella lettera indirizzata al parroco del Santo Volto, don Mauro Giorda che ha celebrato le esequie della piccola Bea, la bimba colpita da una malattia rara che aveva calcificato il suo corpicino.  «La scomparsa di questa bambina, la sua malattia rara - aggiunge Nosiglia - ricordano a tutti noi che la vita è un mistero profondo e che di fronte alla sofferenza e alla morte di persone innocenti non abbiamo risposte umane credibili, ma ci può sorreggere solo la fede nel Signore».

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Il Mattino