Matteo Salvini sin dall'inizio non si è curato dell'appello a non strumentalizzare la vicenda xenofoba di Macerata fatto dal presidente del Consiglio Paolo...
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Anche la visita del presidente turco Tayyip Erdogan entra nella polemica. Prima di partire verso l'Italia Erdogan non ha trovato di meglio che intervenire anche lui nella vicenda di Macerata: «L'attacco in Italia a Macerata mostra quanto grande sia diventata la minaccia della xenofobia. Non c'è differenza tra gli attacchi di un'organizzazione terroristica e attacchi razzisti di questo genere. In questa situazione si deve prendere una posizione decisa». Da qualche tempo il presidente turco si erge a paladino del mondo arabo musulmano, ma la frase non piace a Giorgia Meloni che riassume a modo suo il pensiero di Erdogan dicendo che per il presidente turco «quello che è successo a Macerata è un attacco razzista contro l'Islam. Finora gli unici che hanno sparato e ucciso in Europa in nome della religione sono i terroristi islamici. Il Governo e il Presidente della Repubblica pretendano le scuse dal nuovo sultano turco».
Ovviamente Erdogan non ha mai pronunciato la parola «Islam» ma ha parlato di «stranieri». Tantomeno la Meloni ricorda che «il sultano» tiene - pagato dall'Europa - nei suoi campi quasi tre milioni di profughi che premono ai confini del Vecchio Continente, e che senza la Turchia sarebbero già a spasso anche nelle strade della Garbatella. Ma nel centrodestra la corsa a chi soffia di più sulle paure non fa prigionieri e la Meloni calpesta non solo antiche alleanze ma anche sbandierate amicizie. Come quella del suo alleato Berlusconi con Erdogan che portò il Cavaliere anche a fare da testimone di nozze ad uno dei quattro figli del presidente turco.
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Il Mattino