Godeva della fiducia del boss Teodoro Crea, ma la tradì quando, il 23 ottobre 2003, entrambi latitanti, gli sparò contro tre colpi di pistola uno dei quali lo...
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Numerose le operazioni alle quali Girolamo Bruzzese ha collaborato e altrettante le testimonianze rese nei processi che ne sono scaturiti e che hanno anche anche squarciato il velo sui rapporti tra la cosca e la politica. Dopo la sua decisione di collaborare con la magistratura reggina, tutti i suoi familiari, compreso Marcello, aderirono al programma di protezione. I Bruzzese non erano considerati una cosca, ma erano ritenuti un famiglia legata ai Crea. Tant'è che quando furono inseriti nel programma, di fatto sparirono dalla geografia mafiosa. L'unico che disse di no fu il suocero Giuseppe Femia. Una scelta che l'uomo pagò con la vita. Infatti fu assassinato pochi mesi dopo, nel febbraio del 2004. Marcello non era considerato, dagli investigatori reggini, un elemento di spessore. Anzi. Solo piccole cose, adesso datate nel tempo.
Ma anche lui era finito nel mirino dei killer.
Il Mattino