Biden, si allarga lo scandalo dei documenti “top secret”: l’ombra sulla ricandidatura 2024

Il procuratore speciale Merrick Garland è al lavoro

Biden, si allarga lo scandalo dei documenti “top secret”: l’ombra sulla ricandidatura 2024
Non si placa la polemica attorno a Biden, e anzi monta ancora. Lo scandalo dei documenti “top secret”, ritrovati...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Non si placa la polemica attorno a Biden, e anzi monta ancora.

Lo scandalo dei documenti “top secret”, ritrovati nel suo ufficio privato e nella sua casa in Delaware, si allarga e rischia di avere delle ripercussioni, oltre che sulla sua immagine e sulla sua popolarità, anche in chiave elettorale.

Già, perché proprio in questi giorni il presidente dovrebbe annunciare, finalmente e dopo tante voci che si sono rincorse, la sua ricandidatura alla Casa Bianca per il 2024.

Per quanto in prima persona non ne abbia mai smentito l’intenzione, infatti, gli stessi vertici del Partito Democratico non hanno mai ostentato chissà quale entusiasmo attorno all’idea di riproporre un candidato oggettivamente vecchio: con le sue 80 primavere, il più anziano della storia degli Stati Uniti d’America.

Non il miglior biglietto da visita, insomma, per rilanciare una corsa già piena di ostacoli.
 

Con la vicenda che nel frattempo si infittisce e che si arricchisce di nuove pagine, sempre classificate e secretate, spuntate in queste ultimissime ore.

Gli avvocati minimizzano e per la Casa Bianca è tutto in ordine, ma il procuratore speciale Merrick Garland è al lavoro, come sono al lavoro gli esperti democratici e repubblicani che studiano l’impatto dei rimbalzi di agenzia sul prossimo voto all’orizzonte.

I temi chiave per gli americani sono, e con ogni probabilità saranno, certamente altri: inflazione, economia, lavoro, immigrazione, sicurezza, sanità e cambiamento climatico. Ma anche in base a eventuali svolte nelle indagini, è chiaro che la faccenda può generare imbarazzo, scompiglio e addirittura crisi.

Specie perché proprio lo stesso presidente Biden non aveva mancato di mostrarsi particolarmente aggressivo nei confronti del suo predecessore, tale Donald Trump, finito al centro di uno scandalo sostanzialmente identico.

“Chi di spada ferisce…”, verrebbe da concludere.

Con una questione comunque, quella dei documenti “top secret” appunto, su cui da qui al 2024 in ogni caso va fatta chiarezza, anche giuridica da parte del Congresso. Per evitare alla democrazia a stelle e strisce lo scempio di carte sensibili sparpagliate qua e là, trattate come fossero carta straccia.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino