Bollette, balneari e Pnrr: ecco i primi dossier per il governo. Inflazione, energia, Covid: è ancora crisi

La priorità è mettere al sicuro i fondi Ue. Sarà l'anno della riforma presidenzialista

Bollette, balneari e Pnrr: ecco i primi dossier per il governo
La quiete dopo la tempesta. Più o meno. Per il governo Meloni il 2023 si apre come si è chiuso il 2022. Inflazione, caro-bollette, guerra in Ucraina, il virus che...

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La quiete dopo la tempesta. Più o meno. Per il governo Meloni il 2023 si apre come si è chiuso il 2022. Inflazione, caro-bollette, guerra in Ucraina, il virus che torna a mordere. La crisi bussa ancora alla porta di Palazzo Chigi e scandisce inevitabilmente la tabella di marcia dell'esecutivo. Da una parte le scadenze archiviate: dalla legge di bilancio, chiusa scongiurando l'esercizio provvisorio, ai 55 obiettivi centrati dal Pnrr italiano. Dall'altra i dossier caldi sulla scrivania della premier Giorgia Meloni. Fra questi, il sostegno all'Ucraina aggredita dalla Russia con il sesto pacchetto di armi a Kiev in preparazione. 

In agenda svetta ancora il caro-energia che gonfia le bollette di famiglie e imprese italiane. Il tetto al prezzo del gas concordato dall'Ue è servito a tamponare - ieri il prezzo del metano sul mercato di Amsterdam (Ttf) è sceso a 74,4 euro al megawattora, cioè ai livelli pre-guerra - ma la coperta resta corta. Tanto che il governo mette in conto, tra fine febbraio e inizio marzo, un nuovo, oneroso decreto a sostegno delle aziende colpite dai rincari. Che pesano come un macigno anche sull'attuazione del Pnrr entrata ora nella sua fase clou, come ha ricordato Meloni nella conferenza stampa di fine anno, «ora questi obiettivi devono diventare cantieri». Cantieri rimasti fermi, finora, a causa dell'inflazione che ha reso obsoleti i bandi pubblicati dal governo Draghi. Un esempio: solo il ministero dell'Ambiente stima per gli interventi di sua competenza un onere maggiorato di 5 miliardi.

Conti da rifare, d'intesa con l'Ue. Se ne occuperà il ministro delegato, Raffaele Fitto, che intanto può tirare un sospiro di sollievo per i 9 miliardi di euro pronti a confluire nel Pnrr italiano dal Repower EU, il piano europeo contro il caro-energia. Altro dossier che si impone in agenda: il nodo balneari. L'aumento del 25,15% dei canoni frutto della variazione dell'indice Istat ha messo in allerta l'intera categoria che ora chiede un tavolo urgente di confronto al governo per sospenderlo. Non è questione da poco. Non solo perché in gioco c'è un business turistico da 6,6 miliardi di euro l'anno e più di 30mila imprese, ma perché il dossier rientra nella legge sulla concorrenza che è un pilastro del Pnrr. Le gare per le concessioni balneari (11.179) sono previste per fine 2023 ma adesso i rappresentanti di categoria (e, in maggioranza, Forza Italia) chiedono di rinviare. La quadra è da trovare. 

Ma il 2023, lo ha garantito Meloni, sarà anzitutto l'anno delle riforme-bandiera del governo conservatore. Una su tutte: il presidenzialismo, «una priorità», ha ribadito la premier dopo Natale. Si partirà subito, dunque. Come, resta da vedere: prende forma in questi giorni l'ipotesi di una bicameralina, una commissione parlamentare bipartisan per avviare il cantiere presidenzialista. Dall'altra c'è invece l'autonomia differenziata sbandierata dalla Lega. Con il proponente, il ministro leghista alle Autonomie Roberto Calderoli, che schiaccia sull'acceleratore: l'obiettivo è un via libera dal Cdm al Ddl già nelle prossime settimane, ha detto ieri. Lo sprint, su cui una parte della maggioranza nutre dubbi, guarda all'appuntamento clou per il Carroccio e il leader Matteo Salvini: le Regionali in Lombardia del 12-13 febbraio con il centrodestra compatto dietro la ricandidatura di Attilio Fontana per il Pirellone. In quel week-end, e questo è un altro dossier urgente per Meloni e la sua squadra, il test delle regionali laziali con il civico Francesco Rocca lanciato verso il timone della Pisana. 

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Il Mattino