Conte e l'estate degli italiani. «Quest'estate non staremo al balcone e la bellezza dell'Italia non rimarrà in quarantena. Potremo andare al mare, in...
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Tornando alla pandemia, «saranno mesi molto difficili. Avremo una brusca caduta del Pil e le conseguenze economiche saranno molto dolorose», rimarca Conte. In merito alle risorse europee, «sulla nuova linea di credito del Mes sono arrivate parole chiare da parte dell'Eurogruppo. Ora attendiamo i regolamenti attuativi, poi valuteremo in Parlamento», dice Conte.
In tema del potere decisionale delle Regioni, «con le linee guida che ci permetteranno un controllo della curva epidemiologica, potremo permetterci anche differenziazioni geografiche», ma «questo non significa procedere in ordine sparso e affidarci a iniziative avventate», avverte Conte. Sulla scuola, «il rientro deve essere gestito in modo unitario su tutto il territorio nazionale».
Quanto alla possibile riapertura di bar, ristoranti e parrucchieri il 18 maggio anziché l'1 giugno, «potremo concordare con le Regioni alcune anticipazioni». Su Matteo Renzi, «Italia viva pone delle questioni, a volte, con particolare vivacità. Ma sono convinto che da questo confronto ripartiremo più forti e coesi», dice Conte, che sull'ipotesi di un governissimo di Mario Draghi commenta: «Non so quante volte si sarà sentito strattonato. Chi davvero ha per lui la stima che pure professa di avere, farebbe bene a non sciupare il suo nome nel teatrino dei giochi politici quotidiani». Parlando della sanatoria, «regolarizzare per un periodo determinato immigrati che già lavorano sul nostro territorio significa spuntare le armi al caporalato e agli schiavisti del nostro tempo, contrastare il lavoro nero, effettuare controlli sanitari e proteggere la loro e la nostra salute, tanto più in fase di emergenza sanitaria», rileva il premier. Sul caso Bonafede-Di Matteo, «mi amareggiano le illazioni. Parliamo del ministro che con il provvedimento sulla corruzione ha sbarrato la porta delle istituzioni agli appetiti criminali. Continuerà a farlo, a testa alta», conclude. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino