Matteo Salvini rifiuta l'invito a Palazzo Chigi che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha rivolto al centrodestra. Appare invece disponibile Giorgia Meloni ma...
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Un rifiuto che va in contrasto con la disponibilità mostrata da parte dell'alleata Giorgia Meloni che in mattinata aveva commentato così l'invito: «È infine arrivato l'invito di Conte a incontrarci per giovedì pomeriggio. Come annunciato, andrò a Palazzo Chigi, a rappresentare in una sede ufficiale Fratelli d'Italia e le sue idee, se questa sarà la scelta condivisa dalla coalizione di centrodestra». Ha scritto su Facebook la leader di Fratelli d'Italia che poi ha aggiunto: «Non intendo andare a perdere tempo. Considero molto grave che il presidente del Consiglio abbia aspettato la fine dei lavori parlamentari sul Decreto Rilancio per incontrare le opposizioni. Hanno voluto gestire in totale autonomia gli 80 miliardi di deficit aggiuntivo consentito dal Parlamento e lo hanno fatto malissimo, sperperando la gran parte di queste risorse con pessimi provvedimenti o in inutili sprechi, cosa imperdonabile vista la gravità della situazione». «Abbiamo fatto centinaia di proposte per tentare di migliorare i decreti Cura Italia e Rilancio - ha spiegato la Meloni - Tutto gettato nel cestino con sufficienza, probabilmente senza neppure leggere gli emendamenti».
«Non mi è chiaro di cosa voglia parlare ora Conte - prosegue il post - perché noi avremmo voluto parlare di come sostenere le imprese, difendere i posti di lavoro e aiutare i più fragili grazie alle ingenti risorse a disposizione e che ora non ci sono più». «Vuole parlare invece del decreto semplificazioni - si domanda Meloni -, del quale non esiste ancora un testo? O forse non vuole, in realtà, parlare di nulla, e incontra le opposizioni come proforma, per rispondere agli appelli del Capo dello Stato? Io penso sia quest'ultima, la verità. Ma se il governo intende davvero cercare una proposta condivisa con noi su temi concreti, a partire dal piano che va presentato in Europa, allora chiedo di discutere sulla base di un documento con proposte puntuali e non su vaghe esternazioni di stampa.Attendo che arrivi questo documento, augurandomi che esista».
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Il Mattino