Movimento 5 Stelle, Conte prova a sedare i malumori: «Non voglio le urne»

Movimento 5 Stelle, Conte prova a sedare i malumori: «Non voglio le urne»
Da una parte il tema dei due mandati, dall'altra lo spettro delle urne anticipate. Questi i due nodi che stanno facendo fibrillare i gruppi grillini di Camera e Senato,...

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Da una parte il tema dei due mandati, dall'altra lo spettro delle urne anticipate. Questi i due nodi che stanno facendo fibrillare i gruppi grillini di Camera e Senato, riuniti giovedì sera nell'Aula dei gruppi parlamentari di Montecitorio per assistere al battesimo della squadra dei nuovi 5 vicepresidenti M5S scelti da Giuseppe Conte (con qualche mugugno e qualche defenzione in sala). Il leader pentastellato ha illustrato la road map per il rilancio del Movimento, chiedendo compattezza ai suoi: «Vedo trasparire manifestazioni di insofferenza» ma «non è il momento di piangerci addosso». Obiettivo dell'ex premier, tamponare il dissenso interno in vista della partita per il Quirinale. Il timore di molti eletti è che Conte voglia sfilarsi dall'esecutivo Draghi dopo l'elezione. A dare sfogo a queste paure è stato l'ex ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, che ha chiesto all'avvocato di Volturara Appula di chiarire le sue intenzioni sulla permanenza del M5S nel governo. 

Non voglio il voto anticipato, il ragionamento espresso da Conte, che dopo l'assemblea ha chiarito il suo pensiero: «Noi non facciamo calcoli di convenienza e di tornaconto personale. Noi responsabilmente non abbiamo girato le spalle agli italiani e abbiamo deciso di sostenere questo governo per due obiettivi: proteggere la salute dei cittadini, far ripartire l'Italia e quindi attuare il Pnrr. Quindi fino a quando questi due obiettivi saranno perseguiti, noi ci siamo».

Ma ad agitare i sonni della truppa parlamentare è anche la questione delle ricandidature: la regola dei due mandati rischia di falcidiare gli eletti al secondo giro, e quindi tutta la vecchia guardia M5S. Conte ha però ribadito che l'ultima parola spetterà alla base con una consultazione online, senza specificare quando ci sarà la votazione. Allo stesso tempo l'avvocato avrebbe lasciato aperto in ogni caso uno spiraglio per i deputati e senatori a rischio (complice anche la riforma del taglio dei parlamentari). Bisogna stare tranquilli perché c'è spazio per tutti, il mantra di Conte, il quale ha ipotizzato un recupero degli eletti uscenti in altri livelli istituzionali (dai Consigli regionali a quelli comunali).

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Il Mattino