«Se apriamo troppo presto e malamente, ci risiamo dentro da capo e se ne riparla in autunno. Questo è il vero rischio dei rischi. Ma voglio essere ottimista: io...
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Coronavirus, l'infettivologo Galli: «Attenti a parlare di riaperture la normalità non tornerà presto»
«Una data certa per la riapertura delle imprese? Se siete capaci di convincere il virus a dare una data certa, allora avremo una data certa - ha spiegato - E’ un dato di fatto che siamo di fronte allo sviluppo di un’epidemia che ha appena dato flebili segnali di voler mollare, come risultato dei decreti di distanziamento sociale applicati. Le date certe possono darle le programmazioni che vengono fatte sulla base di criteri economici, ad esempio. Ma è molto dura dare delle date certe sulla base di situazioni che vengono governate da qualcosa di non governabile. Sono assolutamente convinto che sia necessario trovare una modalità che ci possa consentire in sicurezza di dare al Paese la possibilità di riprendere».
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Galli giudica invece che non sia stata «una grande idea dare di volta in volta delle date a stillicidio, lasciando tutti sulla sospensiva. Era evidente che per il mese di aprile era difficile riaprire tutto. Se non sbraghiamo troppo presto e se riusciamo a fare ancora sacrifici per un limitato numero di settimane, che possono essere 2, 3 o 4, è verosimile che in questo arco di tempo si possa dire: ‘Bene, si può ricominciare'».
Il Mattino