L'emergenza del coronavirus durerà ancora a lungo. Giovanni Rezza direttore del dipartimento malattie infettive Istituto Superiore di Sanità, ha pochi...
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In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera ha specificato che la parola riapertura non potrà e non dovrà essere contemplata per un bel po'. «Il virus non scompare per incanto e se anche avessimo la bacchetta magica per eliminarlo dovremmo fare i conti col resto d’Europa, con i Paesi che non hanno adottato provvedimenti forti prendendo a modello la città di Wuhan, dove è cominciata l’epidemia».
«Nel resto d’Italia, oltre le zone rosse del Lodigiano e di Vò', i blocchi sono cominciati l’8 marzo», ha specificato, «In sole 2 settimane gli effetti del blocco non sono visibili, per avere chiarezza bisogna arrivare almeno fino alla fine di aprile. È logico prevedere di allungare il blocco almeno di altre due settimane». Poi Rezza a spiegato in che modo si deciderà quando attenuare le misure di sicurezza, in base all'indice di contagiosità che dovrà tornare ad essere pari a zero, mentre ora è decisamente sopra l'1.
Poi conclude: «Se non ci fosse stato il lockdown in 6 mesi l’epidemia avrebbe provocato milioni di malati e avremmo potuto calcolarlo a due mesi dalla comparsa del virus. In Italia la situazione è diversa, le chiusure sono state progressive quindi non è possibile prevedere la data del picco». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino