Coronavirus, l'appello di docenti e immunologi: «Tamponi di massa per salvare la fase 2»

Un appello per i tamponi di massa, perché la riapertura dopo il lockdown per il coronavirus non sia effimera e per salvare centinaia di migliaia di aziende e milioni di...

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Un appello per i tamponi di massa, perché la riapertura dopo il lockdown per il coronavirus non sia effimera e per salvare centinaia di migliaia di aziende e milioni di posti di lavoro: l'appello è rivolto alle autorità nazionali e regionali dall'immunologo Andrea Crisanti, dell'Università di Padova, dal presidente della Fondazione David Hume, Luca Ricolfi, e dal giurista Giuseppe Valditara, dell'Università di Torino, e sottoscritto da Lettera 150, l'associazione che riunisce i 150 docenti sostenitori della riapertura in sicurezza. «Se vogliamo che la imminente riapertura non sia effimera, se vogliamo evitare la chiusura di centinaia di migliaia di aziende, se vogliamo che milioni di lavoratori non perdano il posto di lavoro, occorre cambiare rotta. Bisogna iniziare subito a fare tamponi di massa» si legge nell'appello. «È ora di agire», rilevano i firmatari, perché «il tempo è poco e i rischi sono grandissimi». 


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Nell'appello si rileva che «finora nelle regioni italiane si è fatto un numero insufficiente di tamponi giornalieri per abitante», che dati scientifici indicano che «il numero di tamponi giornalieri per abitante è inversamente correlato a quello dei morti» e «collegano ormai una efficace strategia di contenimento del virus ad una campagna di tamponi di massa. Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), si rileva,
«caldeggia l'esecuzione di tamponi di massa». I firmatari dell'appello indicano che «ogni regione potrebbe processare già oggi un numero notevolmente superiore di tamponi», il cui costo unitario è di circa 15 euro. «La capacità di fare tamponi in grande numero permetterebbe di contenere ed eliminare prontamente la trasmissione del virus in caso di sviluppo di focolai epidemici, come effettuato con successo a Vò», si legge ancora dell'appello. Nel documento si rileva inoltre che «senza una politica di tamponi di massa si avranno più morti, più danni alla salute, maggiori rischi di nuovi lockdown, con conseguenze catastrofiche per la nostra economia. Perciò - concludono i firmatari dell'appello - invitiamo le autorità nazionali e regionali ad avviare una massiccia campagna di tamponi per contenere la diffusione di Covid-19, per difendere la vita, la salute, il lavoro, i risparmi degli italiani, oltre ai loro diritti fin qui sospesi»

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Il Mattino