Il Covid cambia geografia. Sia tra i confini italiani che allargando il quadro all'Europa. Nei mesi più duri della pandemia - tra marzo e aprile - il centro del...
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Ora il quadro si sta ribaltando, tanto in Europa che in casa nostra. La giornata di ieri ha fatto registrato il record di positivi a Roma. Mai prima di oggi la Capitale aveva riportato 141 casi di coronavirus in un giorno. A Milano invece i casi sono stati 47, circa un terzo. E il Lazio, di conseguenza, è risultato la regione più colpita dell'intero stivale (+238). Più della Lombardia (+182), del Veneto (+119) e dell'Emilia Romagna (+56). Il ritorno alle libertà - le cosiddette fase due e fase tre - le vacanze prese un po' alla leggera, i contagi di rientro da Paesi a rischio hanno rimescolato le carte. E anche il Sud si è scoperto a rischio. La Campania da giorni viaggia sopra i cento casi al giorno, la Sicilia ne ha registrati 108 e la Puglia 67.
Uscendo dai confini nazionali la situazione è di gran lunga peggiore. In questo momento infatti è l'Italia l'isola felice d'Europa. La Spagna ha registrato un drammatico primato: 241 morti solo nelle ultime ventiquattro ore, il numero più alto di decessi dall'inizio della seconda ondata. Anche la Francia, dove l'allarme rosso riguarda ormai la metà del Paese, torna sopra i diecimila nuovi contagi giornalieri dopo un weekend con numeri più contenuti.
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In Gran Bretagna sebbene il numero dei morti di questa seconda ondata resti lontano da quello della primavera, il rimbalzo dei ricoveri in ospedale spaventa: Boris Johnson - allarmato dai quasi cinquemila contagi in un giorno - picco da maggio - e dai segnali di tendenza ancor più gravi di Francia o Spagna - cerca stavolta di non ricascare nelle esitazioni imputate al suo governo all'inizio della fase acuta della pandemia, ripristinando subito restrizioni in serie e mettendo fine per sei mesi o giù di lì alle speranze messe in moto da luglio di un qualche ritorno generalizzato alla normalità.
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Il Mattino