Covid: contagi in risalita, i vaccini proteggono? Domande e risposte

Covid: contagi in risalita, i vaccini proteggono? Domande e risposte
Con l’aiuto del virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano, facciamo il punto sulla pandemia in Italia, in rapporto alla...

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Con l’aiuto del virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano, facciamo il punto sulla pandemia in Italia, in rapporto alla diffusione della variante Delta e del tasso di immunizzazione, ormai superiore al 50%. 

Contagi in risalita e ospedali che si svuotano. Come leggere queste tendenze contrastanti?

Riaprendo si dà fiato al virus di diffondersi. Aprendo aumentiamo le occasioni di contatto interumano. In Italia ci sono 50mila positivi censiti, probabilmente quelli reali sono il doppio o il triplo. Potremmo avere circa 100-150mila soggetti che, qualora incontrati, sfortunatamente anche se asintomatici, potrebbero contagiare gli altri. Nelle prossime settimane vedremo ciò che il Regno Unito ci ha già fatto vedere. La speranza è che questa situazione tenga e i morti non aumentino. Il parametro dei decessi è quello che peggiora per ultimo e migliora anche per ultimo. Tenendo conto dei dati disponibili ad oggi, in Israele e nel Regno Unito, la tenuta dei vaccini rispetto ai casi gravi è confermata. Il vaccino blocca la possibilità di infezione rispetto a una quota, non per tutti. Ma l’infezione di cui si discute non è particolarmente rilevante. 

Per la variante Delta sarebbe diverso?

Potrebbe esserci un colpo di coda, un incremento dei casi ma non una vera ondata. Un incremento che però nelle nazioni come l’Italia avverrebbe senza quella proporzionalità di casi gravi che corrispondeva al passato. Questo è l’elemento di differenza tra il Regno Unito, dove la variante Delta è arrivata prima, e la Russia, dove c’è stato un significativo incremento di morti, ammesso che i dati siano veritieri e non addirittura sottostimati. Ma in Russia le persone sono state vaccinate poco o niente. La differenza la fanno i vaccini.

I contagi aumenteranno sempre di più tra i vaccinati, perché e come leggere correttamente questi dati?

È un discorso di proporzioni, ora non abbiamo un dato analitico su singola dose o doppia dose. Ma cresceranno perché cresceranno i vaccinati in rapporto alla popolazione totale. Tale aumento non è un argomento valido per non vaccinarsi.

Situazione incerta per il vaccino di Johnson & Johnson. Pare sia efficace contro la variante Delta. Ma i maturandi a cui in Campania è stato somministrato questo vaccino dovranno fare un richiamo?

È tutto da capire, dipenderà dall’andamento epidemiologico, dalla possibilità o meno di un rigurgito della malattia a una certa intensità. Se così sarà, ci sarà l’esigenza di potenziare la risposta immunitaria, magari con un vaccino aggiornato nelle composizioni in base alle nuove varianti. Secondo le case farmaceutiche, ci vorranno almeno 4 settimane per produrre vaccini aggiornati. Ma le tempistiche potrebbero essere più lunghe. Adesso è necessario ultimare il primo giro di immunizzazioni. Poi, in un secondo momento, si dovrà capire se i nuovi vaccini si dovranno somministrare universalmente oppure se saranno indirizzati solo ai soggetti considerati più a rischio e più esposti, come già avviene per il vaccino contro l’influenza.  

La malattia di Covid colpisce in maniera lieve i bambini, sarebbe giusto vaccinarli anche nell’ottica del ritorno a scuola a settembre?

Solo l’1% tra i bambini ha complicanze legate alla malattia. Ma più che degli incubatori, i bambini purtroppo potrebbero essere considerati quasi degli “untori”. Per questo è raccomandabile la vaccinazione anche per i più piccoli e i più giovani.

La vaccinazione dovrebbe essere obbligatoria? L’ha resa tale per primo il Tajikistan.

Altre vaccinazioni obbligatorie ci sono in Italia per l’infanzia. Nonostante le polemiche, queste vaccinazioni hanno permesso di ottenere il risultato che gli scienziati volevano, ovvero una crescita del tasso di copertura. Dal punto di vista dell’opportunità della sanità pubblica, la vaccinazione obbligatoria è la soluzione più semplice per ottenere il risultato che lo Stato persegue: ridurre la diffusione del virus, riprendere la vita normale e garantire l’assistenza sanitaria a tutti. Ma, in ultima analisi, è una decisione politica.

Chi si è vaccinato non dovrebbe fare più un giorno di didattica a distanza, come ha suggerito l’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna?

In questo momento, l’urgenza è gestire meglio il tracciamento, quindi spegnere tutti i focolai. Per farlo sarà necessario affidarci alla quarantena e all’isolamento fiduciario, dove richiesti. Dunque, si potrebbe ricorrere ancora alla didattica a distanza.

La malattia di Covid diventerà una comune influenza? 

Il virus diventerà endemico, non ce ne libereremo. Ma tale processo offre, tuttavia, un vantaggio. I virus sono dei parassiti, dunque hanno tutta la convenienza a gestire al meglio le specie parassitali. Il meccanismo della selezione naturale, così come in questo momento sta facilitando le varianti più contagiose, man mano faciliterà le varianti che si succederanno, che saranno con ogni probabilità meno aggressive e meno mortali, anche se più contagiose. 

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Il Mattino