Cranio Randagio, morto per un mix di droghe a Roma nel 2016: condannati due amici

Cranio Randagio, morto per un mix di droghe a Roma nel 2016: due condanne e un'assoluzione
Due condanne e un'assoluzione: questa la sentenza del giudice monocratico di Roma nel processo per la morte del rapper Vittorio Bos Andrei, conosciuto come 'Cranio...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Due condanne e un'assoluzione: questa la sentenza del giudice monocratico di Roma nel processo per la morte del rapper Vittorio Bos Andrei, conosciuto come 'Cranio Randagio' trovato senza vita il 12 novembre 2016 dopo una festa in un appartamento di via Anneo Lucano nella zona della Balduina a Roma.

 

 

Cranio Randagio, le cause del decesso

Il decesso sarebbe stato causato, secondo quanto emerso dall'indagine, da un mix di droghe. Come aveva chiesto il pm, il giudice ha assolto Francesco Manente, accusato di essere il fornitore della droga e per questo chiamato a rispondere di detenzione di droga e morte come conseguenza di un altro delitto, mentre sono stati condannati a 2 anni e mezzo Pierfrancesco Bonolis e Jaime Garcia De Vincentiis, accusati di favoreggiamento perché secondo l'accusa avrebbero mentito per coprire l'amico. Per Bonolis e De Vincentiis il pm aveva chiesto una condanna a 3 anni. Il giudice ha rimandato gli atti al pm per svolgere ulteriori approfondimenti.

 

 

 

Lacrime e abbracci in aula

Lacrime e abbracci in aula fra parenti e amici del rapper deceduto. «Non c'era sostanza che mancasse quella sera - aveva detto il pm in aula nella requisitoria - sicuramente tutti hanno consumato stupefacenti. Dall'autopsia sono emerse tracce di una decina di sostanze diverse. Il dato è che Vittorio è entrato vivo in quella casa e ne è uscito morto e questi ragazzi - ha concluso - hanno scaricato tutto su di lui, dicendo che le sostanze le aveva portate tutte lui».

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino