«Quando le imprese chiedono ascolto è segnale del fatto che dobbiamo fare di più. Da parte nostra, non c'è nessuna volontà di non ascoltare...
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«Io ricordo che grazie al dl dignità ci sono 56mila contratti stabili in più, ma per questo non dobbiamo ringraziare né me né il decreto dignità, piuttosto le imprese che hanno seguito il percorso indicato dal provvedimento stabilizzando questi lavoratori, anche meno giovani. Le imprese saranno sempre al centro della nostra azione di governo, le sessioni di ascolto si devono intensificare», rimarca il ministro. Il tavolo in corso al Mise, «con trentasei sigle, continuerà con le parti tecniche in maniera permanente nelle prossime settimane - spiega Di Maio - Questo tavolo doveva essere istituito nel 2011 ma nessuno lo ha mai fatto partire, questo significa che stiamo facendo meglio dei nostri predecessori, che lo hanno istituito per legge e mai convocato». «Credo - assicura Di Maio - che Confindustria e tutte le altre associazioni di categorie possono avere idee concordi o diverse, ma non ho mai avvertito pregiudizi nei miei o nei nostri confronti».
Il premier Giuseppe Conte. L'accordo sul Bilancio Ue «richiede tradizionalmente molto tempo, l'Italia ritiene che la tempistica non debba andare a scapito della qualità del negoziato».
Il Mattino