Il decreto legge emergenze è legge. A tre mesi dal crollo del ponte Morandi, il testo è stato approvato dal Senato con 167 voti favorevoli, 49 contrari e 53...
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L'Aula del Senato ha sospeso per qualche minuto la seduta dopo l'approvazione del decreto Genova e altre emergenze, in un clima di bagarre. Poco prima, alcuni senatori del Pd avevano mostrato il fascicolo del provvedimento, con il presidente del Senato Casellati che ha subito chiesto di mettere giù i fascicoli.
Momenti di tensione con il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, richiamato dal presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati: «Mi dicono che abbia gesticolato in maniera non troppo commendevole per un ministro. Devo riprendere alcuni atteggiamenti che non sono commendevoli, che non possono essere riprodotti in quest'Aula, per il rispetto delle Istituzioni e la dignità di quest'Aula».
Ad accusare Toninelli la capogruppo di Fi, Anna Maria Bernini, che ha contestato l'esponente del governo per «aver sollevato il pugno durante la votazione, parlato al telefonino e masticato la gomma americana durante le dichiarazioni di voto. Non le permetteremo più di venire in quest'Aula agitando i pugni», ha concluso l'esponente azzurra, in un clima da bagarre che ha costretto più volte il presidente a minacciare la sospensione della seduta. Di «atti offensivi del ministro Toninelli e della ministra Lezzi», ha parlato il capogruppo del Pd, Andrea Marcucci, chiedendo a Casellati «di chiudere con dignità questa seduta con un minuto di silenzio per i morti di Genova».
«La gioia e l'esultanza è perché la meravigliosa città di Genova non solo si rialzerà ed è stata in ginocchio per un evento che doveva e poteva essere evitato.
Il Mattino