Città del Vaticano - Il titolo dice tutto. «Vade retro Salvini». Come Satana. La Cei, i singoli vescovi, le iniziative di tanti religiosi e, adesso, anche il...
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Il dossier sulla migrazione contenuto nel prossimo numero dal giornale riporta le posizioni ufficiali della Cei: «Come pastori non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, pero’, ne’ volgere lo sguardo altrove, ne’ far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto». Il ministro dell'Interno viene pesantemente criticato per la sua impostazione. «La logica del cristianesimo e’ quella di prendersi cura. Non accoglierli, chiudendo loro soprattutto il cuore, significa non riconoscere Dio presente in loro, e percio’ rifiutarLo. Mi
chiedo, rifiutare Dio non e’ un atto di ateismo? Dobbiamo dunque sporcarci le mani e non trincerarci dietro un silenzio talvolta complice».
Una ulteriore bordata contro il ministro Salvini è arrivata dal direttore della Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, uno dei più ascoltati consiglieri di papa Francesco, che su Twitter ha condensato il suo pensiero in 140 battute: «Usare il crocifisso come un Big Jim qualunque è blasfemo. La croce è segno di protesta contro peccato, violenza, ingiustizia e morte. Non è MAI un segno identitario. Grida l’amore al nemico e l’accoglienza incondizionata. E’ abbraccio di Dio senza difese. Giù le mani!». La posizione del gesuita è però stata pesantemente contestata sui social per avere sostenuto che il crocefisso non è «mai» un segno identitario, dimenticando che probabilmente i tanti cristiani che vengono perseguitati o uccisi in tanti paesi solo perchè indossano una piccola croce.
La replica del ministro. «L'accostamento a Satana mi sembra di pessimo gusto.
Il Mattino