Roma, malore alla Galleria Borghese: cade e strappa la tela "San Francesco" di Guido Reni

San Francesco riceve le stimmate di Guido Reni
Verrebbe quasi da evocare la sindrome di Stendhal che calzerebbe a pennello di fronte alla bellezza dei quadri di Guido Reni. Ma lo svenimento di una turista, stavolta, ha avuto...

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Verrebbe quasi da evocare la sindrome di Stendhal che calzerebbe a pennello di fronte alla bellezza dei quadri di Guido Reni. Ma lo svenimento di una turista, stavolta, ha avuto un esito inaspettato. Una signora in visita, ieri pomeriggio, alla Galleria Borghese di Roma, è svenuta all'improvviso, forse colpita da un malore, e si è accasciata a terra. Ma nella caduta ha colpito di netto l'opera del pittore del Seicento, il famoso Stendardo processionale di San Francesco, danneggiando con una piccola lesione la parte dipinta con la scena di San Francesco che riceve le stimmate. La donna, una appassionata d'arte americana, si è detta scioccata per aver danneggiato l'opera.

LA TENSIONE «Possiamo dire che si tratta di una lieve lacerazione di tre centimetri sulla tela a ridosso del bordo della cornice, nella parte inferiore dell'opera», spiega Francesca Cappelletti, direttrice del museo fiore all'occhiello del Ministero della Cultura. Momenti di tensione, ieri, nel grande Salone di Mariano Rossi della Galleria, dove è esposta l'opera del sommo pittore bolognese, datata ai primi anni del 600, arrivata in prestito dal Museo di Roma, dalla collezione di Palazzo Braschi, per la grande mostra Guido Reni a Roma. Il Sacro e la Natura inaugurata a fine febbraio dal ministro della Cultura Dario Franceschini.

IL RACCONTO «La signora ha avuto un giramento di testa, un malore, è svenuta e si è accasciata improvvisamente - racconta la Cappelletti - Il personale di custodia non ha fatto in tempo a sorreggerla, è stato impossibile evitarle la caduta». A risentirne (seppur in modo lieve) il capolavoro del grande artista bolognese e romano d'adozione, l'altra voce dei primi decenni del Seicento a spartirsi la scena (e i mecenati aristocratici) con Caravaggio. Il quadro in questione è molto particolare. Appare dipinto su entrambi i lati. La parte danneggiata dalla caduta rovinosa della signora presenta la scena di San Francesco che riceve le stimmate. L'opera è esposta al centro del salone in un allestimento di pannelli e griglia metallica disposta ad anello, studiata in modo tale da svelare anche la scena dipinta sull'altra faccia. Tipica, appunto, di uno stendardo processionale.

I CUSTODI La direzione della Galleria Borghese ha fatto sapere che «il personale di custodia, presente con tre unità nella sala, pur soccorrendo immediatamente la signora non ha fatto in tempo, data l'imprevedibilità della situazione, a evitare la caduta. L'area è stata transennata tempestivamente». Che la signora abbia inciampato sulle strutture metalliche dell'allestimento? Che sia davvero svenuta per un malore? Fatto sta che la caduta ha coinvolto un'opera di grande importanza.

I SOCCORSI E i soccorsi sono stati attivati anche per l'opera d'arte, dal valore inestimabile. «Sono stati subito chiamati i nostri tecnici esperti, il conservatore e restauratore - spiega Francesca Cappelletti ridimensionando il danno - Sono stati riscontrati appena tre centimetri di lesione sul bordo della tela a ridosso della cornice nella porzione bassa del quadro. Il colpo della signora è stato improvviso, ma non drammatico. Il danno appare molto lieve».

IL RESTAURO Oggi è previsto il pronto intervento d'urgenza, in sinergia con il personale tecnico dei Musei Capitolini. Alla Galleria Borghese è atteso Sergio Guarino, il funzionario responsabile del Comune di Roma, proprietario dell'opera, per valutare le modalità di intervento per il ripristino della fessura. «Con i restauratori nostri e quelli del Comune metteremo subito in campo un intervento in loco - ci tiene a precisare Francesca Cappelletti - I prestatori sono stati chiamati subito per una forma di correttezza. Non possiamo toccare il quadro di un altro proprietario. Loro verranno e decideremo insieme come procedere». 

 

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Il Mattino