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PESARO - Ha patteggiato 1 anno e 6 mesi di reclusione (pena sospesa), più 400 euro di multa, il pensionato 50enne pesarese che aveva ricattato il suo ex amante, un 40enne pesarese, con il quale aveva vissuto un amore gay clandestino per 15 anni.
Quando ieri mattina il giudice Giacomo Gasparini gli ha riconsegnato il cellulare sequestrato il giorno dell'arresto la scorsa settimana, con il quale molestava la sua vittima, gli ha anche detto: «E mi raccomando, non provi più a telefonargli». «Prometto» ha risposto subito l'imputato accusato di stalking e estorsione (difeso dall'avvocato Simonetta Giubilaro) che anche ieri mattina si è detto dispiaciuto per quello che è successo: «Non volevo, ho fatto tutto questo perché ero geloso». E quello che ha fatto è venuto alla luce qualche settimana fa quando il suo ex ha raccontato tutto ai carabinieri. Ha detto di quell'amore omosessuale vissuto per anni all'oscuro della famiglia del compagno (sposato e con figli) e della sua. Poi un giorno, la svolta. Si innamora, non di un altro, ma di una donna. E dice addio al suo lui. Che però non accetta l'abbandono. E comincia a molestarlo con sms, telefonate e pedinamenti davanti a casa e sul posto di lavoro. Ma il peggio lo raggiunge quando comincia a chiedere soldi in cambio del silenzio. Gli chiede una volta 50, poi 100, infine 200 euro per non dire nulla della loro storia alla madre e alla nuova fidanzata. E a quel punto la vittima si rivolge ai militari. Che arrestano lo stalker in flagranza mentre l'ex amante gli passa dei soldi in un bar in piazza Redi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino