La Flat tax a tre aliquote entro la fine della legislatura. Passando attraverso un piano intermedio di riduzione progressiva dell'Irpef che, nel biennio 2019-2020, interessa i...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si tratta del ceto medio per antonomasia, considerato che secondo i dati statistici del ministero dell'Economia il contribuente medio italiano dichiara 21 mila euro. Ebbene, l'effetto combinato del doppio taglio delle prime due aliquote consentirebbe a questo lavoratore di ottenere un risparmio di tasse di 210 euro l'anno. Ovviamente il beneficio salirebbe con la crescita del reddito raggiungendo quota 280 euro da 28 mila euro in su. Servono 8 miliardi per realizzare questa strategia ma nella Lega sono convinti che le coperture ci saranno. Molto più difficile, sulla base della situazione economica attuale, immaginare in che modo sia possibile finanziare la Flat tax in un'ottica di più ampio respiro. Anche perché la riforma in cantiere non solo riduce le aliquote da 5 a 3, ma riscrive anche le classi di reddito rendendo più gravoso l'impegno economico. Le ipotesi delle quali si discute prevedono infatti un'aliquota al 21% per lo scaglione di reddito compreso tra i 15 e 28 mila euro, al 38% per lo scaglione tra i 28 e i 75 mila euro e al 43% per i redditi superiori ai 75 mila euro. Sulla base di questo schema, la Uil ha realizzato alcune simulazioni spiegando che, ad esempio, per un lavoratore con un reddito annuo lordo di 15 mila euro il beneficio sarebbe pari a 300 euro, ovvero 23 euro netti al mese su 13 mensilità. Intanto trova conferma, in vista della prossima legge di Bilancio, l'idea di ridurre le imposte al mondo degli autonomi. In vista un'aliquota unica del 15% sulle partite Iva con un volume d'affari fino a 65 mila euro all'anno e l'aliquota salirà al 20% sulla parte eccedente 65 mila euro fino a 100 mila. Questa operazione, costo 1,5 miliardi, coinvolgerà circa 1,5 milioni di contribuenti. Quanto alle imprese, l'ipotesi alla quale si lavora prevede la riduzione dell'aliquota Ires (attualmente al 24%) a quota 15%, a patto che le aziende reinvestano gli utili per assumere personale o per realizzare investimenti in macchinari. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino