Città del Vaticano Nonostante le dichiarazioni rassicuranti del governo la crisi economica è grave. Nella loro riunione periodica i vescovi italiani riflettono sulla...
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“Ci spiace dover ripetere alcune cose, ma – in quanto pastori che vivono in mezzo al loro popolo – abbiamo l’obbligo di dar voce a chi non ha voce o ne ha troppo poca. Le nostre parrocchie sono testimoni di come la povera gente continui a tribolare per mantenere sé e la propria famiglia. Vediamo aumentare la distanza fra ricchi e poveri; lo stesso ceto medio è sempre più risucchiato dalla penuria dei beni primari, il lavoro, la casa, gli alimenti, la possibilità di cura. Con speranza sentiamo le dichiarazioni rassicuranti e i provvedimenti allo studio o in atto; ma le persone non possono attendere, perché la vita concreta corre ogni giorno, dilania la carne e lo spirito”. Nella relazione che il cardinale Bagnasco ha letto davanti al parlamentino dei vescovi non ci sono ombre di dubbio di come il quadro globale sia precipitato.
“La fiducia nel domani diminuisce, gli adulti che hanno perso il lavoro sono avviliti o disperati, molti giovani – che mostrano spesso genio e capacità sorprendenti – si stanno rassegnando e si aggrappano ai genitori o ai nonni, impossibilitati a farsi una vita propria. Gli indicatori ufficiali parlano chiaro: i nuovi contratti sono diminuiti del 12,1% (Ministero del Lavoro), il Pil non è cresciuto, la disoccupazione, tra i 15 e i 24 anni, è salita al 39,2% (Istat). Anche la produzione industriale risulta diminuita dello 0.8% (Istat)”.
La Chiesa segue “con viva partecipazione i tentativi di varie categorie di lavoratori del mondo dell’ industria, della ricerca, delle aree portuali” di difendere il proprio posto di lavoro. “La Chiesa è vicina ai lavoratori e alle loro famiglie, e lo sarà sempre in nome della dignità di ogni persona, consapevole che lavoro e famiglia sono legati e costituiscono il tessuto connettivo della società e dello Stato”.
L'accenno alla situazione politica non poteva non includere anche il prossimo appuntamento elettorale. «Il Paese - ha ricordato il Bagnasco- è atteso per un importante appuntamento, il Referendum sulla Costituzione. Come sempre, quando i cittadini sono chiamati ad esprimersi esercitando la propria sovranità, il nostro invito è
di informarsi personalmente, al fine di avere chiari tutti gli elementi di giudizio circa la posta in gioco e le sue durature conseguenze». Parole calibrate per non sbilanciarsi che rispecchiano la divisione che esiste tra il fronte dei sì e il fronte dei no all’interno dei vescovi e delle gerarchie.
Infine la riflessione è arrivata a lambire anche la grande crisi mondiale delle migrazioni. Nell'accoglienza ai migranti «l'Italia è in prima linea e, nonostante difficoltà oggettive, continua a fare tutto il possibile su questo fronte che la vede ancora troppo sola». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino