Da otto mesi detenuto in una stazione di polizia in Mauritania, sofferente per il diabete, il milanese Cristian Giuliano Provvisionato scrive al presidente della Repubblica Sergio...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Provvisionato racconta di essere stato mandato in Mauritania nell'agosto scorso dall'azienda per cui lavorava, che opera nel campo delle investigazioni private, per sostituire un altro italiano che doveva rientrare in Italia. Il compito doveva essere quello di fare una dimostrazione di alcuni prodotti di una società straniera al Governo mauritano. In realtà, scrive, «sono stato mandato con l'inganno per togliere da una brutta fine l'altro italiano», perchè la società straniera aveva probabilmente truffato il Governo mauritano.
Ora, si legge nella lettera, «il Governo mauritano si ostina a tenermi in detenzione anche davanti all'evidenza che sono parte lesa come loro in questa vicenda. È un fatto gravissimo: sono l'unico agli arresti mentre tutti i veri responsabili di questa truffa sono liberi».
Provvisionato sottolinea che, nonostante tutti gli sforzi della Farnesina e dell'ambasciata italiana di Rabat, «c'è un muro da parte delle autorità mauritane che non vuole cedere».
Il Mattino