Lo strazio della mamma di Noemi, lapidata a 16 anni dal fidanzato «Hanno portato via la mia pazzarella»

Lo strazio della mamma di Noemi, lapidata a 16 anni dal fidanzato «Hanno portato via la mia pazzarella»
«Hanno ritrovato Noemi. Morta». Imma non regge. Grida e crolla in uno dei saloni della Prefettura di Lecce, mentre aspettava di partecipare ad una conferenza stampa...

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«Hanno ritrovato Noemi. Morta». Imma non regge. Grida e crolla in uno dei saloni della Prefettura di Lecce, mentre aspettava di partecipare ad una conferenza stampa convocata dalla famiglia e dal legale, Mario Blandolino per fare l'ennessimo appello alla figlia. Ma era morta. «Lo sapevate, lo sapevate tutti che lui l'aveva ammazzata». Non si dà pace mamma Imma Rizzo. Aveva provato in ogni modo a convincere sua figlia Noemi,16 anni, che era meglio lasciarlo perdere quel ragazzino che l'amava in maniera così morbosa. Che non voleva uscisse con altri, che frequentasse gli amici, soprattutto che la picchiava. Perché mamma Imma prima dell'estate aveva provato anche a denunciarlo L.M., il fidanzatino-assassino. Ma senza risultati. La pazzareddha de casa, la chiamava mamma Imma, ovvero la pazzerella di casa.

 
Purtroppo non ha potuto mandare il messaggio alla sua figlia. In tarda mattinata la Procura ha avvisato il prefetto Claudio Palomba: il fidanzato della giovane ha confessato. L'ha uccisa lui. E ha fatto trovare il corpo.
Era in Prefettura mamma Imma, insieme con la sorella maggiore di Noemi, Benedetta, quando ha saputo che non c'era più nulla da fare. Da lì a poco l'arrivo, a sirene spiegate, di un'ambulanza nel cortile della Prefettura. Imma non ha retto alla notizia. «Ha avuto una forte reazione emotiva», si è limitato a dire il prefetto di Lecce. Al riparo dei fotografi, in uno dei saloni della Prefettura, Imma si è disperata, ce l'aveva con tutto il mondo, con la famiglia del fidanzato, con lo stesso ragazzo. Non si dava pace, diceva che forse si sarebbe dovuti intervenire prima. «Se l'avessimo cercata prima...», continuava a dire.

A gridare la rabbia, furibonda, incontenibile, invece è stata la cugina di Noemi, Alma Morciano. Arrivata sul posto, in mezzo a centinaia di curiosi che pian piano hanno intasato la provinciale, Alma ha urlato: «Lo sapevate tutti». A fermarla il padre, che l'ha abbracciata stretta, quasi per non farla muovere, per cercare di calmarla. Ma Alma non si è data pace: «Vi ammazzo tutti», ha gridato piangendo.
 
Intanto a Specchia la protezione civile e i carabinieri hanno provveduto a limitare l'accesso alla gente in via
Madonna del Passo dove vivono la mamma, la sorella e i nonni di Noemi. In strada, appoggiato ad un muro, jeans e camicia a quadri, c'è nonno Vito. Capelli bianchi, occhi azzurri, viso rigato dal sole e dalle lacrime: «Chi è stato a compiere tutto questo è un bastardo e un animale che non capisce niente».

Imma non nascondeva la sua contrarietà alla relazione che Noemi aveva con il 17enne di Montesardo. In cuor suo sperava che la storia finisse. Da mamma sapeva che quello non poteva essere amore. Era una relazione malata dalla quale non è riuscita a difendere la figlia Immediato l'intervento dei medici del 118, arrivati in Prefettura per assisterla.


Imma è in casa con il suo dolore e con quella speranza ormai infranta. Aveva lottato, era convinta di poter ritrovare Noemi sana e salva. Invece così non è stato. A portargliela via, quell'amore adolescenziale troppo malato. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino