London Bridge, identificata la prima vittima: Jack era un neo-laureato di Cambridge

London Bridge, identificata la prima vittima: è un giovane ricercatore di Cambridge
È stata identificata la prima delle due vittime dell'attacco di London Bridge. Si chiamava Jack Merritt ed era un giovane 25enne laureato dell'università di...

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È stata identificata la prima delle due vittime dell'attacco di London Bridge. Si chiamava Jack Merritt ed era un giovane 25enne laureato dell'università di Cambridge. Secondo le prime ricostruzioni è stato ucciso dal killer, Usman Khan, nella sala all'imbocco del ponte in cui il raid è cominciato, durante una conferenza sulla riabilitazione dei detenuti organizzata a Londra dallo stesso ateneo di Cambridge. Il padre lo ha ricordato come «un bello spirito».


London Bridge, bufera su scarcerazione killer. Johnson: «il sistema così non funziona»



Merritt, come ha ricordato via Twitter David Merritt, il padre di Jack, il figlio era coordinatore di uno dei corsi di quel progetto di recupero dei carcerati - condotto attraverso l'istruzione e denominato Learning Together - per discutere del quale si erano radunati ieri nella Fishmongers Hall vari docenti, studenti, educatori ed ex detenuti tra cui lo stesso Khan. Non è invece stato reso ancora pubblico il nome della seconda vittima, una donna. Mentre restano in ospedale tre persone ferite dall'accoltellatore, due donne e un uomo, almeno una delle quali in condizioni gravi.

 
Johnson: sistema rilascio anticipato non funziona. Il primo ministro britannico critica il sistema di rilascio automatico in virtù del quale l'attentatore di London Bridge, Usman Khan, si trovava in libertà vigilata. «Questa persona era fuori dopo aver scontato metà della sua condanna - ha detto Boris Johnson citato dai media dopo aver visitato il luogo dell'attentato - era uscito per un rilascio anticipato automatico: ho già detto più volte che questo sistema non funziona. Non ha senso per la nostra società prevedere il rilascio anticipato di persone condannate per terrorismo o gravi violenze». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino